Democrazia del Medioriente assalta sede di Al Jazeera in Palestina
di Alessandro Ferretti

Stanotte alle tre l'esercito israeliano ha fatto irruzione con i mitra spianati nella sede palestinese di Al Jazeera a Ramallah, ovvero in una zona legalmente sotto il controllo dell'Autorità Nazionale Palestinese.

Ha sequestrato tutto il sequestrabile, strappato via una grande fotografia della giornalista Shireen Abu Akleh (assassinata da un cecchino israeliano nel 2022), cacciato via i giornalisti e chiuso la sede per 45 giorni, rinnovabili in automatico all'infinito, il che equivale a un divieto a tempo indeterminato di operare in Cisgiordania (la sede israeliana di AJ era già stata chiusa a maggio, sempre per 45 giorni, già automaticamente prorogati).

Io vorrei che quelli che "Israele è l'unica democrazia del Medio Oriente" mi spiegassero per benino come la democrazia sia compatibile con la chiusura manu militari di un organo di informazione, perché a me alle elementari avevano spiegato che la libertà di stampa fosse IL requisito, necessario e irrinunciabile, per poter definire un paese come democratico...

Già chiudere la sede israeliana di Al Jazeera era ovviamente un atto totalmente antidemocratico, ma chiudere quella in Palestina, sita nella zona a totale controllo dell'ANP, equivale a chiudere illegalmente e con la forza un giornale di un altro paese: è non solo antidemocratico, ma anche un crimine internazionale.

Ma non mi aspetto che rispondano, ovviamente. Ormai è chiaro che quelli che tacciono o peggio insistono con la favoletta dell'unica democrazia hanno da tempo fatto la loro scelta: stare dalla parte di chi ammazza, affama, devasta e tortura. Sono nemici dell'umanità e del tutto indegni di rispetto: io ne conosco tanti e non mi dimenticherò mai le loro facce e le loro atroci ipocrisie.

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