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Ma che vi dice il cervello? (per non parlare del cuore)
di
Alessandro Ferretti
Rebecca Winderman è una pediatra di New York che l'altro ieri ha commentato allegramente la foto di un uomo ferito all'inguine dall'attacco terroristico in Libano: "Oggi Israele ha creato la chirurgia gratuita per cambiare sesso, per il popolo".
È stata travolta da centinaia di commenti negativi e probabilmente licenziata in tronco dall'ospedale in cui lavorava, ma non è un caso isolato.
Sempre ieri, un famoso operatore finanziario è stato immediatamente sospeso a tempo indeterminato dalla sua azienda. In risposta a un post con video riportante le urla di palestinesi bruciati vivi e che chiedeva come fosse possibile che il mondo rimanesse in silenzio, Steve Eisman aveva risposto: "Starai scherzando! Qui non siamo mica in silenzio, stiamo festeggiando!".
Ho riportato questi due episodi perché quello che mi sconcerta è: come è possibile che una pediatra che opera in una città notoriamente multietnica, e un operatore finanziario che dovrebbe sapere bene come si sta al mondo, non si rendano conto che prendere in giro le vittime di un attentato che ha provocato oltre 30 morti e oltre tremila feriti, tra cui molte centinaia rimarranno invalide a vita, o festeggiare per le urla di persone bruciate vive non sia una cosa intelligente da fare per le loro carriere?
Il fatto è che ormai, tra i supporter del genocidio e del terrorismo di Stato israeliano e il resto del mondo si è aperto un baratro.
C'è una bolla di milioni di persone che vivono immerse in vere e proprie teorie del complotto in cui i palestinesi non esistono, Israele ha occupato una terra disabitata ed è campione di moralità, mentre la gran parte del mondo vuole sterminare gli ebrei per pura invidia mista a cattiveria e assurdi motivi religiosi/ideologici. In poche parole, hanno completamente perso il contatto con la realtà.
Il problema è che il baratro è talmente vasto da essere ormai incolmabile. Non c'è alcun modo gentile o razionale di riportare queste persone sul pianeta Terra.
Interagire con loro è inutile tanto quanto discutere con qualcuno che crede nelle scie chimiche, ma mentre per fortuna gli sciakimisti sono fondamentalmente innocui, questi altri stanno massacrando e terrorizzando milioni di innocenti trascinando l'Occidente verso una guerra ancor più vasta, insensata e criminale, senza alcuna possibilità di lieto fine.
Per rimanere silenti e inerti di fronte a tutto questo non basta essere brutte persone. La Palestina non sta solo ridefinendo il concetto di sinistra, ma anche quello dell'intelligenza e della sanità mentale: chi lascia che tutto questo accada accampando scuse patetiche o giustificazioni fantapolitiche non solo non è affatto di sinistra, ma è anche un idiota con gravi problemi di anaffettività.
Quando incontrate una persona nuova e volete farvi subito un'idea di come sia fatta, chiedetele cosa ne pensa degli avvenimenti in Palestina. La risposta, qualunque essa sia, sarà illuminante: molto più di qualsiasi test di personalità esistente al mondo.
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