Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
20 settembre 2024
tutti gli speciali

Israele ricusa autorità della Corte Penale Internazionale
di Mauro W. Giannini

Israele ha annunciato oggi la sua formale opposizione alla giurisdizione della Corte penale internazionale (CPI) dopo che il procuratore della corte ha richiesto mandati di arresto per il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e il Ministro della Difesa Yoav Gallant.

In una dichiarazione, il portavoce del ministero Oren Marmorstein ha affermato: "Lo Stato di Israele ha presentato oggi la sua contestazione ufficiale alla giurisdizione della CPI, nonché alla legalità delle richieste del Procuratore di mandati di arresto contro il Primo Ministro e il Ministro della Difesa di Israele".

Il ministero ha delineato due memorie legali separate che sono state presentate alla CPI. La prima si è concentrata su quella che Israele ha definito "la manifesta mancanza di giurisdizione della CPI" sul caso che coinvolge Israele. La seconda ha accusato il procuratore della CPI di aver violato lo statuto della corte stessa non consentendo a Israele di svolgere le proprie indagini prima di procedere con i mandati di arresto.

Secondo Marmorstein, Israele ha sostenuto che il procuratore ha violato il principio di complementarietà, che consente a uno Stato l'opportunità di gestire i procedimenti legali internamente prima che la CPI intervenga. "Una varietà di stati leader (compresi gli stati membri della CPI), organizzazioni ed esperti legali di tutto il mondo condividono le posizioni presentate da Israele in queste questioni", ha affermato Marmorstein.

Karim Khan, il procuratore della CPI, ha chiesto a maggio che la corte emettesse mandati di arresto per Netanyahu e Gallant perché sospettati di aver commesso crimini contro l'umanità a Gaza. Da allora, Khan ha chiesto due volte, l'ultima ad agosto, che la corte accelerasse l'emissione dei mandati.

Se i mandati venissero emessi, Netanyahu e Gallant non potrebbero recarsi in nessuno dei 124 paesi membri della CPI, dove le sue sentenze sono vincolanti, fintanto che i paesi in questione rispettano la sentenza.

Israele non riconosce la giurisdizione della CPI. La corte, istituita nel 2002, ha accettato la Palestina come membro nel 2015.

Israele deve anche affrontare accuse di genocidio per le sue azioni a Gaza presso la Corte internazionale di giustizia.

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale