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Israele: il Golem è uscito dalla gabbia
di
Gabriele Germani
Nel '500 a Praga, il rabbino Jehuda Löw creò assieme ad alcuni suoi parenti un Golem per proteggere la locale comunità ebraica.
Per farlo usò il fango della Moldava.
Questo Golem aveva un grande difetto: continuava a crescere fino a diventare pericoloso.
Il rabbino perse il controllo del Golem e lo recuperò solo dopo alcune peripezie; decise dunque di chiuderlo senza vita nella soffitta della Sinagoga per evitare altri danni.
Mentre l'Occidente si gingilla in sofismi e dubbi amletici interiori "essere o non essere", in Medio Oriente il Golem è definitivamente uscito dalla gabbia.
Tel Aviv parla di un "livello della guerra" (ulteriore? Rispetto a quello che stanno facendo?).
Dopo Gaza, si erano già spostati sulla Cisgiordania e avevano provato ad alzare il livello dello scontro attaccando l'Iran e la Siria direttamente, Jenin è praticamente rasa al suolo (anche se nessuno ne parla) e poi la vicenda dei dispositivi elettronici libanesi.
Provate a pensare cosa accadrebbe nelle vostre case se ora cominciassero ad esplodere frigoriferi, telefoni, radio, tv... Beirut in fiamme, rumori di esplosioni, fumo e polvere ovunque.
Così mentre l'Occidente si interroga sulla liceità di questa strategia (di cui è complice e stupido mandante, proprio come il rabbino che crea il Golem e lo lascia scappare), la gente muore.
Sono morti anche due bambini, Fatima Abdallah e Muhammad Bilal, a loro e alle loro famiglie deve andare tutta la nostra solidarietà e determinazione nel ribadire la contrarietà al supporto a Israele.
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