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Borghesia occidentale non ha interesse a combattere il genocidio
di
Alessandro Ferretti
Gira il video di una delle esplosioni che ieri in Libano hanno fatto almeno otto morti e quasi 3.000 feriti, di cui duecento in condizioni critiche. Molti di questi feriti sono passanti che hanno avuto la ventura di trovarsi vicino a uno dei dispositivi fatti saltare.
Questo è, senza alcun dubbio, uno spaventoso atto terroristico di massa che ha colpito migliaia di innocenti: già sappiamo che una delle uccisioni riguarda una bambina di otto anni.
Eppure, non serve la palla di cristallo per sapere qui da noi un mucchio di "persone" non alzeranno neanche un sopracciglio o addirittura accoglieranno con favore un simile evidente crimine.. tanto le vittime sono libanesi, no?
La domanda è: ma dov'è finita la famosa "società civile", quella piccola-media borghesia che scendeva in piazza contro Berlusconi, contro il fascismo, contro l'omofobia? Perché non si muove?
La risposta è semplice: la borghesia non ha nulla di civile. L'unica sua preoccupazione è mantenersi al di sopra da chi sta sotto di essa nella scala sociale, e manifesta solo per esprimere disprezzo per il "popolo ignorante", invocando l'abolizione del suffragio universale.
È una classe sociale fondamentalmente suprematista, ed è per questo che si sente più vicina al suprematismo genocidario che alle sue vittime.
Non solo quindi le borghesie occidentali non fermeranno il massacro, ma anzi continueranno ad alimentarlo per mantenere il loro predominio.
Questo supporto segna la fine definitiva della loro egemonia culturale, che già da tempo era un guscio vuoto, e le rende totalmente dipendenti dalla forza e dalla repressione: ben presto le "libertà democratiche", anche qui da noi, saranno solo un ricordo.
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