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Famiglie ostaggi: scelte governo condanna a morte per i rapiti
di
Marilina Mazzaferro
Le famiglie degli ostaggi israeliani hanno manifestato sabato sera davanti alla sede del Ministero della Difesa a Tel Avichiedendo un accordo sullo scambio di prigionieri. Intanto le proteste contro il governo di Netanyahu continuano a infuriare ogni fine settimana a Tel Aviv, Gerusalemme e vicino alla casa di Benjamin Netanyahu, a Cesarea e Haifa, oltre a dozzine di siti e cittā israeliane.
Le famiglie durante la loro protesta davanti al quartier generale del Ministero della Sicurezza hanno affermato che "Espandere la guerra e trasferirne il fardello al nord senza concludere un accordo č una condanna a morte per i rapiti".
Hanno aggiunto: "Chiediamo innanzitutto al governo di restituire i soldati rapiti. Il sangue č sulle mani di Netanyahu e dei ministri che stanno sacrificando i soldati rapiti per interessi politici".
Hanno detto: "Netanyahu ha deciso di spostare il baricentro della guerra a nord e di abbandonare i soldati rapiti nei tunnel della morte".
"Tutti credono che la pressione militare stia uccidendo i rapiti e che ci sia un accordo sul tavolo pronto per essere firmato immediatamente, che č l'accordo proposto da Netanyahu a maggio".
Hanno ricordato che "Hamas ha accettato l'accordo a luglio e lo ha ripetuto di nuovo questa settimana, ma Netanyahu continua a insistere sulla vuota menzogna di 'Filadelfia' per contrastare l'accordo".
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