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15 settembre 2024
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Israele cerca reclute fra i richiedenti asilo africani
di Anna Carla Amato

Il governo israeliano sta attirando circa 30.000 richiedenti asilo provenienti da paesi africani promettendo la residenza permanente nel paese se accettano di unirsi alle loro forze armate nell’offensiva contro i palestinesi nella Striscia di Gaza.

E' stato il quotidiano israeliano Haaretz, in una inchiesta esclusiva, a rendere noto che Israele sta reclutando richiedenti asilo africani per combattere nella Striscia di Gaza in cambio della promessa di uno status permanente: “I funzionari della difesa si sono resi conto che potevano sfruttare l’aiuto dei richiedenti asilo e sfruttare il loro desiderio di ottenere uno status permanente in Israele come incentivo.

"L'establishment della difesa israeliano offre ai richiedenti asilo africani che contribuiscono allo sforzo bellico a Gaza – rischiando la vita – assistenza per ottenere uno status permanente in Israele", scrive il quotidiano.

Citando funzionari della difesa, il giornale afferma che queste procedure sono condotte “in modo organizzato, con la guida di consulenti legali dell’establishment della difesa”. Tuttavia, “le considerazioni etiche relative al reclutamento dei richiedenti asilo non sono state affrontate”. Finora, “nessun richiedente asilo che ha contribuito allo sforzo bellico ha ottenuto lo status ufficiale”.

Secondo il quotidiano, circa 30.000 richiedenti asilo africani, la maggior parte dei quali sono giovani uomini, risiedono in Israele, mentre circa 3.500 sudanesi godono di uno status temporaneo mentre le loro domande di asilo sono in attesa.

Durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre sono stati uccisi tre richiedenti asilo. In seguito, molti si offrirono volontari per lavori agricoli e centri di comando civili, e alcuni furono addirittura disposti ad arruolarsi nelle forze israeliane.

"Fonti militari affermano che l'establishment della difesa ha utilizzato i richiedenti asilo in varie operazioni, alcune delle quali sono state riportate dai media", ha affermato il giornale. "Alcuni hanno espresso obiezioni a questa pratica, sostenendo che essa sfrutta le persone che sono fuggite dal loro paese a causa della guerra", precisa il quotidiano, aggiungendo che queste voci sono state messe a tacere.

Peraltro, i cittadini sudafricani che si arruolano nell’esercito israeliano durante il conflitto in corso a Gaza potrebbero essere perseguiti in patria, come aveva avvertito il Ministero degli Esteri sudafricano il 18 dicembre dello scorso anno.

Il governo sudafricano è infatti seriamente preoccupato dalle notizie secondo cui alcuni cittadini sudafricani e residenti permanenti si sono uniti o stanno pensando di unirsi alle forze israeliane nella guerra a Gaza e negli altri territori palestinesi occupati, si legge in una dichiarazione del ministero.

“Tale azione può potenzialmente contribuire alla violazione del diritto internazionale e alla commissione di ulteriori crimini internazionali, rendendoli quindi perseguibili in Sud Africa”, conclude la dichiarazione.

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