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Ricordiamo Tiziano Terzani
di
Santina Sconza
Noi pacifisti ti auguriamo buon compleanno Tiziano Terzani nostro maestro ovunque tu sia.
Noi quelli nati dopo la 2 guerra mondiale, quelli che abbiamo lottato contro la guerra in Vietnam combattuta tra il 1955 e il 1975 e ragazzi scendevamo in piazza per fermarla.
Noi che abbiamo lottato contro tutte le guerre, perché i nostri genitori, i vicini di casa ci raccontavano della mostruosità della guerra, dei mariti, dei figli non tornati dal fronte, seppelliti in Russia, morti in Germania nei lager abbiamo avuto grandi maestri che ci hanno raccontato l'orrore della guerra.
Noi che ancora oggi con i capelli bianchi indossiamo sulle spalle la bandiera della pace e manifestiamo contro tutte le guerre nel nostro pianeta e vogliamo fermarle.
Noi che crediamo nella costituzione perché l'abbiamo studiata a scuola e dovevamo rispondere alle domande su di essa nei concorsi pubblici.
Noi con una cultura non violenta che onoriamo Gandhi, Mandela, Martin Luther King, i nostri partigiani, tra i nostri filosofi oggi ricordiamo Tiziano Terzani.
Buon compleanno ovunque tu sia e che il tuo pensiero di pace sia non solo nei nostri ma nei cuori dei giovani e che se non conoscono i tuoi libri perlomeno leggano queste frasi.
"Le guerre sono tutte terribili. Il moderno affinarsi delle tecniche di distruzione e di morte le rendono sempre più tali.
Vogliamo eliminare le armi? Bene, non perdiamoci a discutere sul fatto che chiudere le fabbriche di fucili, di munizioni, di mine anti-uomo o di bombe atomiche creerà dei disoccupati. Prima risolviamo la questione morale. Quella economica l’affronteremo dopo. O vogliamo, prima ancora di provare, arrenderci al fatto che l’economia determina tutto, che ci interessa solo quel che ci è utile?
Le menzogne scritte con l’inchiostro non potranno mai cancellare i fatti scritti col sangue.
Il primo passo di ogni guerra è la disumanizzazione del nemico. Il nemico non è un uomo come te, quindi non ha gli stessi diritti.
Che differenza c’è fra l’innocenza di un bambino morto nel World Trade Center e quella di uno morto sotto le nostre bombe a Kabul? La verità è che quelli di New York sono i “nostri” bambini, quelli di Kabul invece, come gli altri 100.000 bambini afghani che, secondo l’UNICEF, moriranno quest’inverno se non arrivano subito dei rifornimenti, sono i bambini “loro”. E quei bambini loro non ci interessano più.
Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi. Sono in passioni come il desiderio, la paura, l’insicurezza. Lentamente bisogna liberarsene. Facciamo più quello che è giusto, invece di quello che ci conviene. Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi."
Educhiamo i nostri figli alla pace, al rispetto per l'intera umanità e all'amore per Madre Natura e per i suoi figli, oggi onoriamo il grande filosofo Tiziano Terzani.
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