Ex generale israeliano: "Non è Hamas a crollare, ma Israele"
di Mauro W. Giannini

In un articolo intitolato "Non è Hamas a crollare, ma Israele", pubblicato su Haaretz, il generale di brigata in pensione Yitzhak Brik ha offerto una valutazione critica delle battaglie in corso nella Striscia di Gaza.

L'ex ufficiale israeliano ha sottolineato le perdite significative e crescenti che Israele sta affrontando, sostenendo che la guerra sta esercitando un tributo molto più pesante su "Israele" stesso che su Hamas.

Ha sottolineato la necessità di concentrare le forze di occupazione in altri settori, vale a dire nel nord e in Cisgiordania a causa delle continue escalation. Ciò richiederebbe alle forze di occupazione di ritirarsi da Gaza perché "non ci sono abbastanza forze per combattere su più fronti contemporaneamente".

"In altre parole, verrà il giorno in cui l'IDF non sarà più in grado di rimanere nella Striscia di Gaza perché Hamas ne avrà il pieno controllo, sia nella città sotterranea del tunnel che si estende per centinaia di chilometri sia in superficie", ha spiegato Brik.

Durante tutto il periodo della guerra a Gaza, l'obiettivo del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu di sradicare la Resistenza palestinese dalla Striscia di Gaza si è dimostrato sfuggente.

Un fattore sostanziale del motivo per cui la Resistenza è stata in grado di comandare e controllare le operazioni, anche nelle aree più duramente colpite dall'aggressione israeliana, è stato l'uso eccezionale di tunnel sotterranei da parte dei combattenti e dei comandanti della Resistenza palestinese.

Nonostante il lancio di centinaia di bombe bunker-buster, l'allagamento delle reti di tunnel con acqua di mare e altri metodi, il regime israeliano ha avuto scarso o nessun successo nel disattivare l'infrastruttura strategica.

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