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UK: media sotto accusa per gestione informazioni sulla Palestina
di
Aurora Gatti
I media mainstream britannici sono ancora una volta sotto accusa per la loro copertura del genocidio israeliano a Gaza, scatenando polemiche per i loro pregiudizi giornalistici che promuovono doppi standard attraverso la disinformazione.
"La copertura di Gaza ha diverse caratteristiche notevoli. Ci sono stati casi di informazioni fuorvianti e di fatto errate pubblicate negli ultimi 10 mesi", sottolinea l'analista del Centro per il monitoraggio dei media (CfMM) Faisal Hanif.
Il mese scorso, Israele ha ucciso due gemelli nati da quattro giorni nell'appartamento dei genitori nel centro di Gaza in un attacco aereo mentre il padre andava a ritirare i loro certificati di nascita.
I principali mezzi di informazione occidentali, tra cui BBC e Sky News, non hanno menzionato i raid israeliani nei titoli dei loro post sui social media, spingendo gli utenti online a chiedere "Ucciso da chi?"
Hanif ha sottolineato che molti mezzi di informazione occidentali continuano a fare riferimento ad una storia inventata presentata all'inizio dell'aggressione israeliana a Gaza, secondo cui il gruppo della resistenza palestinese Hamas "ha decapitato i bambini".
L’analista dei media ha sottolineato che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto riferimento alla narrazione sfatata nel suo discorso al Congresso degli Stati Uniti a luglio, che la BBC ha riportato parola per parola senza fornire ai lettori il contesto secondo cui i giornalisti investigativi hanno stabilito che la storia era un’invenzione.
In sostanza, questo evento viene definito “omissione di informazioni”, un altro fenomeno importante che modella la copertura di Gaza da parte dei media britannici, specialmente nei titoli quando l’autore è l’occupazione.
"Spesso abbiamo visto che questo non viene menzionato, mentre nel caso dell'Ucraina e della Russia, i russi sono chiaramente identificati come il partito che sta uccidendo", ha osservato Hanif, criticando sia i media che i soggetti esterni, come i politici, che difende l’Ucraina dai russi senza però assumere una posizione simile durante il genocidio in corso.
"Molti lettori hanno notato questo doppio standard da parte di alcuni degli editori e dei mezzi di informazione più rinomati", ha detto Hanif.
Ha anche sottolineato che l’uso selettivo del linguaggio è “una delle principali aree problematiche”, rivelando i pregiudizi di fondo dei mezzi di informazione.
"Il modo in cui il 7 ottobre viene descritto con termini emotivi e allarmanti come 'brutale', 'barbaro' e 'massacro' è in netto contrasto con l'omicidio di oltre 40.000 abitanti di Gaza, che a volte è poco più che una nota a piè di pagina menzionata o descritta. come 'sfortunato'", ha aggiunto Hanif.
Il rapporto Gaza 2023-24 del CfMM pubblicato a marzo ha rivelato “significativi pregiudizi nella copertura mediatica” nel Regno Unito riguardo all’occupazione israeliana della Palestina, evidenziando che i media britannici dipingono gli israeliani come vittime di attacchi 11 volte più dei palestinesi.
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