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03 settembre 2024
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Anche in Italia perseguitato chi denuncia crimini israeliani
di Alessandro Ferretti

Tenere il coperchio sui crimini israeliani e sulla nostra complicità con essi sta diventando sempre più difficile, e non siamo neanche a metà dell'opera di pulizia etnica... quindi per cercare di portare a termine l'operazione i genocidari devono inventarsi qualcosa.

Hanno cominciato in UK il 15 agosto, arrestando il giornalista Richar Medhurst a Heathrow con l’accusa di violazione della legge antiterrorismo e sequestrando i suoi dispositivi elettronici e il materiale giornalistico e hanno continuato il 29 agosto incriminando Richard Barnard, co-fondatore del gruppo di azione diretta Palestine Action, accusato di tre reati per aver fatto dei discorsi pubblici.

Il salto di qualità lo hanno fatto con Sarah Wilkinson, un'attivista pro-Palestina di 69 anni affetta da morbo di Crohn, che ha così descritto i maltrattamenti subiti durante il suo arresto.

La polizia è arrivata alla sua abitazione alle 7:10 del mattino con 16 o 17 veicoli, e agenti in borghese hanno fatto irruzione senza mostrare un mandato. Suo figlio è stato spinto contro un muro, e Sarah è stata portata via ammanettata in modo doloroso. Durante il viaggio verso la stazione di polizia, lungo il doppio del tempo previsto, non aveva cintura di sicurezza ed è stata ripetutamente sbalzata dal sedile...

Sarah è stata inoltre privata dei suoi farmaci per il morbo di Crohn, essenziali per poter mangiare, mettendo a serio rischio la sua salute. Anche quando ha avuto accesso a una presunta infermiera, questa si è rifiutata di darle i farmaci e sembrava non avere competenze mediche. Le sue condizioni sono peggiorate al punto da temere per la sua vita se fosse stata trattenuta più a lungo.

Inoltre, le sono state imposte condizioni di cauzione estremamente restrittive: le è vietato utilizzare qualsiasi dispositivo elettronico, compreso un telefono, e non può nemmeno chiamare un'ambulanza. Tutti i dispositivi elettronici della sua casa sono stati confiscati, inclusi cavi innocui. È effettivamente agli arresti domiciliari e non può lavorare come giornalista.

Inoltre, la polizia ha devastato la sua abitazione, nascondendo oggetti personali e rompendo l'urna contenente le ceneri di sua madre, spargendole nel sottotetto. Sarah sospetta anche che il suo appartamento sia stato intercettato, poiché ha trovato buchi nelle pareti riempiti con stucco.

Infine, la polizia le ha chiesto di consegnare il suo passaporto, che però era già stato sequestrato senza essere elencato tra gli oggetti confiscati, insieme a 200 sterline. E soprattutto, se violasse una qualsiasi delle condizioni di cauzione rischia una condanna automatica di cinque anni di prigione senza processo.

L'accusa rivolta a Sarah Wilkinson è relativa esclusivamente alla sua attività di informazione online, che "supporterebbe il terrorismo", e si basa su una legge autenticamente autoritaria simile a quelle sfornate a ripetizione dai Salvini nostrani.

Qui in Italia qualcuno deve aver provato invidia per il neofascismo britannico e quindi il settimanale Panorama ha pensato bene di cercare di scatenare una tempesta mediatica su Monica Dall'Asta, professoressa dell'Università di Bologna, con un articolo in cui la si accusa scompostamente di negazionismo riguardo alla storia degli "stupri di massa", quella secondo cui Hamas avrebbe fatto uso sistematico dello stupro come arma di guerra durante il 7 ottobre.

Peccato che la teoria dello "stupro di massa" non è stata affatto dimostrata e probabilmente non lo sarà mai, come evidenzia tra gli altri un articolo nientemeno che del Times di Londra, noto foglio antisemita e supporter del terrorismo... ma questo non ha certo fermato Fratelli d'Italia: alcuni deputati e pure il viceministro Galeazzo Bignami si sono scagliati contro la professoressa con ferocia dandole nientemeno che dell'antisemita e chiedendone il licenziamento immediato.

Il tutto, ovviamente, a scopo di intimidire non solo il bersaglio, ma tutta la classe accademica italiana che finora è stata fondamentalmente zitta e muta e che evidentemente deve continuare a rimanere tale.

Ovviamente tutto questo è un pessimo segnale, perché quando si arriva a tappare la bocca a chi dissente da un genocidio con infamie, incriminazioni e arresti significa che questo genocidio s'ha da fare a tutti i costi... ma l'ideologia colonialista e suprematista è una cattiva consigliera, e la repressione scomposta di chi non fa altro che parlare è il segno che il muro della realtà su cui si schianterà questo orrore continua ad avvicinarsi inesorabilmente.

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