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Dialogo di una venditrice di fuffa e una spettatrice turbolenta
di
Elisa Fontana
Quello che segue è un dialogo fra alcuni giornalisti (di seguito G.), una segretaria di partito (di seguito S.) e T., una Spettatrice Turbolenta. Cominciamo con le domande.
G.: Ma questo campo largo lo vuole solo lei?
S.: “Il dibattito sulle alleanze mi sembra surreale. Le alleanze non si fanno da nome a nome, ma sui temi. Servono ad esempio maggiori investimenti per la sanità pubblica, nuove assunzioni per evitare di aspettare un anno e mezzo per una gastroscopia.”
T.: Elly cara, questo non è un tema, questa è una emergenza intollerabile. Il tema vero, fuori dalla fuffa, sarebbe sapere come e dove trovi i soldi necessari per tutto questo, visto che non c'è un euro: una patrimoniale, una lotteria nazionale, una novena a S. Guidobaldo? Perchè, sai, per la propaganda abbiamo già una maestra sopraffina al governo, a sinistra vorremmo soluzioni chiare e fattibili, non fuffa.
G.: Ma lo scontro che lei si trova a gestire è proprio sui temi, non solo sui nomi, vedasi Renzi con Harris e Conte non si sa con chi.
S.: “Ci sono indubbiamente delle differenze, le coalizioni si costruiscono per definizione fra diversi e io non penso che le differenze non si possano discutere e comporre.”
T.: E come la componi la differenza fra Renzi che tifa Harris e Conte che si rifiuta di scegliere fra lei e Trump? Scegliamo un amico immaginario per cui fare il tifo tutti insieme? E questo è solo un esempio minimo, senza volersi addentrare troppo...
E ancora, la Segretaria: “La prima grande alleanza da fare è portare a votare quel popolo che se ne sta a casa.”
T.: Come? Lanciando quali idee? Con quale programma anche solo abbozzato per capisaldi? Quando Berlinguer diceva “casa per casa, strada per strada”, sapeva benissimo di avere una idea, un programma, uno scopo, un orizzonte storico e politico da illustrare nelle case e nelle strade. Qui facciamo le estati militanti e preannunciamo anche l'autunno militante, ma per dire cosa? Qual è il programma, l'idea, l'orizzonte che muove il Pd?
G.: In Liguria il momento per fare le alleanze e stabilire le regole per poi vedere se ci si allea o meno con Renzi è questo e lei dovrebbe dirci se in Liguria questo patto si può fare oppure no.
S.: “Siamo al lavoro per costituire una coalizione che sia competitiva, ma non la caliamo dall'alto, proviamo a mettere avanti un progetto, dialogando con le altre forze per cercare di capire su quali grandi temi lavorare.
T.: Elly cara, qui c'è un unico tema pregiudiziale che incombe come un macigno: nessuno vuole Renzi in coalizione, quel Renzi che è comodamente seduto a Genova in giunta con Bucci e non ha nessuna intenzione di mollare la poltrona. Dunque, non tirare fuori i grandi temi, la sanità, gli investimenti e via fuffeggiando. Il nodo c'è, è politico ed è enorme.
S.: I temi della politica estera: è vero, ci sono delle differenze sostanziali anche lì, ma questo non ha impedito di costruire delle alleanze, in Sardegna abbiamo vinto e in altri territori perso. Dunque non c'è una formula che la segretaria del PD cala dall'alto, stiamo dialogando con tutti per capire su quali temi siamo d'accordo e proporli ai cittadini dell'Umbria, dell'Emilia Romagna e anche della Liguria.
T.: Dunque, i temi sopra ogni cosa e non sarebbe male teoricamente, anche se non si capisce cosa c'entrino i temi della politica estera con le alleanze varie in giro per l'Italia, ma anche in compagnia di chi sarebbe interessante capire.
G.: Il centro destra dice: la legge sull'autonomia differenziata è stata possibile per una modifica costituzionale fatta dalla sinistra e poi era una delle proposte bandiera dell'Emilia Romagna, regione di cui Schlein è stata vicepresidente, lei come risponde su questo?
Due minuti e venti secondi di risposta di S. in attacco alla destra, ma nemmeno una sillaba su quella che era la domanda. Il solito vizietto italiano di non fare i conti con il passato.
La riforma del titolo V l'ha voluta il centro sinistra, è stato un errore madornale e politicamente insensato. Vogliamo dirlo? O come al solito le cose accadono per volere divino e non c'è mai un responsabile? L'ho già detto che la maestra della propaganda ce l'abbiamo già al governo e non ci servono davvero insulse imitazioni?
A questo punto, la nostra Spettatrice Turbolenta, dopo aver scosso la testa per l'ennesima volta e aver esclamato poffare e perdirindina almeno trenta volte, ha spento sconsolata, ma non sorpresa, la tv.
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