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Hezbollah non ha aspettato l'Iran
di
Farrokh Bavar
Dell'intervento di ieri pomeriggio di Hassan Nasrallah, come sempre da decifrare, si capisce che l'Iran è stata contro l'attacco. Che sia riuscita a fermarlo non è fuori dalle possibilità.
Nasrallah dice alla fine abbiamo deciso di agire da soli, che loro erano pronti all'attacco subito dopo il martirio del comandante Fuad Shukr ma hanno aspettato affinché l'attacco fosse congiunto e coordinato tra tutti i componenti della resistenza e, per dare tempo ai negoziati, che risultano falsi, fallimentari e una perdita di tempo. Di conseguenza, dice, abbiamo deciso di attaccare da soli nel giorno della quaresima di Hussain.
Tutto indica l'Iran la parte che tira a lungo, e che Hezbollah non solo ha interrotto l'attacco ma non ha nemmeno usato i missili balistici. Hanno fatto volare 340 razzi Katiusha per aprire ai droni, che hanno colpito un sito d'informazione vicino a Tel Aviv a 110 km dal confine libanese.
Dunque Hezbollah non ha aspettato l'Iran, e gli iraniani probabilmente, così avevano fatto capire, aspettano il rientro di tutti i pellegrini dall'Iraq nei prossimi giorni.
Ma quello che succede in Iran è un mistero amaro. Il governo installato da poco con il 26% dei voti è fortemente reazionario e neo liberista, del tipo Milei. Cominciano a attaccare quello di Ibrahim Raissi, Pezeshkian fa un fronte unico con i turchi dell'Azerbaijan e la Turchia parlando in turco; non si sa quale sia il ruolo di Ali Khamenei, comunque non del Leader perché non guida niente e lascia fare, bravo a frenare, e non si sa quale sia il ruolo delle forze armate tra l'esercito e i pasdaran.
Anni fa durante il governo di Ahmadinejad lo slogan era "noi non siamo l'Ucraina". Fosse ancora valido, ci sarà d'aspettarsi una reazione contro il ministro corrotto e controrivoluzionario degli esteri Eragchi che pare stia facendo per tre o quattro ministeri insieme impedendo ogni reazione armata contro Israele.
È in questo contesto che Hezbollah, creata e legata ai pasdaran, decide di fare da solo, anche per l'inutilità dei negoziati a Cairo.
Ansrallah non aveva mai smesso di colpire e continua come può a chiudere il Mar Rosso.
Se l'Iran per un motivo o l'altro, compreso il ruolo da freno e contenimento di Khamenei, capo di tutte le forze armate, rimanesse sulla difesa passiva, contro la propria natura e la ragione d'essere, l'implosione sarebbe quello che potrebbe succedere, ma prima ci saranno attacchi da fuori, se necessario, e tante teste che cadranno con movimenti e scontri etnici e tentativi di colpo di Stato, probabilmente fallimentari dato tante contraddizioni e contrappesi tra le forze armate stesse.
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