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Attacco iraniano non è scongiurato e se ne parla a vari livelli
di
Farrokh Bavar
John Kirby, consigliere del consiglio strategico di Sicurezza degli USA, dice l'attacco dell'Iran contro Israele non è scongiurato, è ancora possibile.
Alì Khamenei ieri in incontro con alcuni capi tribù e militari ha sostenuto l'idea dell'attacco. Ha spiegato fare uno o due passi indietro è possibile, è una tattica. È come la rincorsa per saltare meglio. Sarebbe una tattica come attaccare può essere una tattica. Ma se questo arretrare fosse dare le spalle al nemico si va contro l'ira di Dio, e vita il Corano. Se la tattica di arretramento diventasse strategia sarebbe tradimento.
Nel frattempo pare che Israele abbia minacciato di sequestrare tante petroliere iraniane, se potesse, approfittando della passività iraniana dopo l'assassinio di Haniyeh a Tehran. Khamenei riporta versi del Corano per sostenere che nella guerra non bisogna aver paura offrendo terreno al nemico.
Logico, parla della strategia d'attacco e dell'audacia, ma a chi si rivolge? Che forza hanno quelli che dicono che se Israele accettasse il cessateilfuoco la crisi sarebbe risolta e non ci sarebbe più bisogno di attaccare? Non si sa, ma pare tanta, o la maggioranza degli apparati, la borghesia, i commercianti e l'alta piccola borghesia dei "vorrei ma non posso".
Khamenei chiama i rappresentanti delle tribù Bakhtyari e parte dei militari. Probabilmente gli altri militari stanno pianificando l'attacco, e i tecnici, secondo Gerusalemme post, preparano i detonatori per i missili nucleari. Di questo si stava parlando prima dell'uccisione di Raissi.
L'intervento di Khamenei di ieri dovrebbe essere la parte superiore e pervasiva della preparazione del meccanismo d'attacco. Un attacco che, dicono, deve essere tale da non permettere a Israele la replica. A Khamenei l'audacia e il calcolo non mancano. Malgrado non fosse tra quelli che presero il potere e la presa del potere e la cacciata dello Scia' abbia una storia ben complicata, ma è stato ben temperato nel corso degli eventi che videro tanti tradimenti e tanti dirigenti rivoluzionari eliminati e tolti di mezzo.
Su questo aspetto si può contare, in più, che il nemico ha colpito in casa e lui e i rivoluzionari hanno le spalle al muro, impossibile arretrare ancora. Salvare capra e cavoli qui significa attaccare e colpire bene, neutralizzare il sistema di reazione senza danneggiare la popolazione.
Quale la reazione degli Stati Uniti non è chiaro. L'altra volta l'attacco lieve iraniano fu concordato. Oggi non si sa di preciso chi comanda negli USA. Sono tutti iperattivi. Biden di nuovo è in campo ma anche quelli della Nato. Tutto sarà chiaro quando l'Iran deciderà di attaccare. Gli alleati arabi sciiti e sunniti bramano e non vedono l'ora. Hamas, Sinwar e il popolo distrutto palestinese saranno più che d'accordo.
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