Netanyahu chiede ai ministri di tacere in vista di attacco iraniano
di Mauro W. Giannini

Oggi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dato istruzioni ai ministri del suo governo di astenersi dal rilasciare dichiarazioni pubbliche relative a questioni di sicurezza.

Questa scelta arriva nel contesto delle crescenti aspettative in Israele di potenziali attacchi di ritorsione da parte dell’Iran e del gruppo libanese Hezbollah in risposta all’assassinio di figure di spicco, tra cui il leader politico del gruppo palestinese di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran e il comandante di Hezbollah Fouad Shukr a Beirut.

Secondo la rete radiotelevisiva israeliana KAN, Netanyahu “ha messo in guardia i suoi ministri dal discutere di questioni di sicurezza nei prossimi giorni, sottolineando la “natura critica” della situazione.

L’emittente ha affermato che Israele si sta preparando per un attacco iraniano più ampio, potenzialmente più esteso dell’assalto di droni di aprile, che ha visto Israele preso di mira da dozzine di missili e droni.

"Nuove valutazioni in Israele suggeriscono che l'Iran rimane determinato a lanciare questo attacco nonostante le recenti indicazioni secondo cui potrebbe aver fatto marcia indietro a causa delle pressioni politiche", ha aggiunto KAN.

Le attuali valutazioni suggeriscono che l'Iran ha pianificato un attacco su larga scala contro punti strategici critici all'interno di Israele, ha affermato, e ha osservato: "Il momento esatto di questo attacco iraniano rimane sconosciuto, ma dati gli scambi di minacce in corso tra Iran e Israele, il Si prevede che i prossimi giorni saranno molto tesi”.

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