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Una vicenda esemplare
di
Paolo Mossetti
Una storia esemplare che non trova traccia sui principali siti italiani. Il Corriere della Sera è stato condannato a risarcire 15.000 euro a Shawan Jabarin, un cittadino palestinese e direttore dell'organizzazione per i diritti umani Al-Haq, dopo averlo diffamato in un articolo del 2021 definendolo terrorista.
La sentenza ha stabilito che il giornale ha violato il diritto dei lettori a ricevere informazioni imparziali, basandosi su informazioni non verificate provenienti da propaganda israeliana. Il Corriere ha accettato di pubblicare una rettifica ma ha omesso di menzionare la propria responsabilità nella diffusione delle false informazioni.
Perché è una storia esemplare? Perché le affermazioni false e diffamatorie su Addameer, su Al-Haq e sul suo direttore generale Jabarin provenivano interamente da fonti israeliane.
Opinione mia: è probabile che il direttore del Corriere fosse in buona fede e non sapesse nulla dell'argomento. Il problema è che la prassi di molti quotidiani mainstream è stata per anni, ed è in parte ancora, quella di prendere le fonti dell'esercito di Netanyahu come oro colato.
Un errore tragico e sempre più facile da smascherare con le piattaforme social, la concorrenza tra diverse voci mediatiche e la crescente attenzione politica su uno status quo sballato.
Un errore che ha minato nei mesi scorsi gravemente la credibilità di diversi attori dell'informazione, spinti troppo a credere a una parte sola.
Senza le analisi indipendenti le autorità israeliane possono trarre in inganno la stampa occidentale con versioni poi smentite dalle prove. Vedi l'assassinio della giornalista Shireen Abu Akleh.
Speriamo che la vicenda del Corriere spinga la redazioni a essere più attente in futuro.
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