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08 agosto 2024
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Inchieste finte e coscienze inutilizzate
di Alessandro Ferretti

Ora è emerso addirittura il video dello st*pro di massa perpetrato da un gruppo di carcerieri israeliani ai danni di un prigioniero palestinese inerme.

Il medico che ha visitato la vittima gli ha trovato diverse costole rotte, segni di abusi fisici su diverse ossa e lo sfondamento del retto da parte di un "oggetto estraneo", conficcato così a fondo da aver addirittura danneggiato la parte inferiore di un polmone.

Il medico ha affermato di aver segnalato l'"abuso" nella convinzione che i responsabili fossero altri prigionieri palestinesi, ma nel video si vedono chiaramente i carcerieri che sollevano il prigioniero (bendato, nudo e ammanettato) e lo portano dietro alcuni scudi per nascondere la tortura agli occhi di una telecamera.

Ora che il misfatto è innegabile, naturalmente è partita subito la macchina di riduzione del danno. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano ha detto, bontà sua, che lo stupro di prigionieri è inammissibile ma ha lodato l'esercito israeliano per aver aperto un'inchiesta sull'"incidente", sottintendendo che si tratti di un caso isolato perpetrato da poche mele marce, e ignorando in toto sia le dichiarazioni di vari parlamentari ed esponenti del governo israeliano che hanno difeso a spada tratta il crimine ("tutto e legittimo contro un terrorista"), sia naturalmente i recentissimi rapporti dell'ONU e di B'Tselem בצלם che mostrano chiaramente come non si tratti affatto di un caso isolato e che anzi la tortura venga praticata in modo sistematico e massiccio da mesi e in tutti i centri di detenzione israeliani.

Non ci vuole certo un chiaroveggente per capire come andrà a finire. L'inchiesta dell'esercito verrà portata come prova provata del fatto che Israele è una democrazia sana (l'unica del medio Oriente , eh!) che indaga in modo trasparente sugli abusi, mentre i cattivacci palestinesi mai e poi mai avrebbero questa premura. Questo basterà per ripulire al volo la coscienza dei nostri sensibili progressisti, sempre così bisognosi di avercela sempre bella pulita per sentirsi eternamente superiori agli "altri".

Gli autori della tortura con ogni probabilità riceveranno con tutta calma al più un bonario rimbrotto, come ci insegnano vari precedenti. Emblematico in questo senso il caso del generale israeliano Barak Hiram, quello che il 7 ottobre ordinò a un carro armato di sparare cannonate su una casa in cui alcuni militanti di Hamas detenevano ostaggi israeliani, ammazzandone undici.

Il 17 gennaio Hiram fece demolire l'università Israa a Gaza di propria iniziativa. Il video dell'esplosione fece il giro del mondo costringendo Biden a chiedere chiarimenti, e così l'IOF aprì a malincuore un'indagine. Hiram si difese affermando che secondo lui l'ateneo costituiva un pericolo perché avrebbe potuto essere usato da Hamas (motivazione che, se accettata, legittimerebbe qualsiasi demolizione di qualsiasi edificio a Gaza).

Due mesi dopo la sentenza: una semplice censura, senza nessun'altra conseguenza di nessun tipo. Addirittura l'esercito affermò che il motivo della censura stava nel fatto che non avesse chiesto l'autorizzazione, ma che se l'avesse chiesta gliel'avrebbero certamente data.

Biden ovviamente ignorò in toto il ridicolo esito dell'inchiesta perché tanto le "anime belle" si erano già ripulite la coscienza con l'annuncio di una "democratica" inchiesta, figuriamoci se gli interessava qualcosa di come sarebbe andata a finire.

La moralità di simili "progressisti democratici" mi fa pensare a una vecchia vignetta di Alfredo Chiappori, in cui una persona chiedeva ad Andreotti:"Ma come fa ad avere sempre la coscienza pulita?" e lui rispondeva lapidario: "Semplice: non la uso mai".

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