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Medico denuncia: bambini piccoli colpiti solo al petto e alla testa traduz. di
Alessandro Ferretti
Di seguito uno stralcio di un'intervista a Feroze Sidhwa, medico statunitense che ha lavorato a Gaza. Vi suggerisco di farlo leggere a quelli che sono stufi delle proteste contro il genocidio e vogliono tornare alla "normalità": chissà, magari finalmente realizzeranno che la vera anormalità è la loro agghiacciante, complice e continuata ignavia di fronte a tanto indicibile orrore.
Domanda: Gaza era un posto difficile in cui vivere anche per te, un medico occidentale. Quanto è difficile per i bambini che sono lì?
Risposta: Ci sono molteplici aspetti difficili, ma uno di questi è il modo in cui sono morti molti di questi bambini. La maggior parte di loro è stata uccisa in esplosioni in cui sono rimasti intrappolati sotto le macerie. Alcuni di loro sono morti immediatamente a causa di un blocco di cemento che li ha colpiti in testa, o qualcosa del genere.
Ma molti di loro si sono trovati con una gamba incastrata sotto le macerie e, poiché non ci sono attrezzature per lo spostamento pesante, non c'è stato modo di raggiungerli; sono morti lentamente di sepsi, sepolti e soli in quella tomba buia, gelata durante la notte, bollente durante il giorno. E questo avrà richiesto giorni per ciascuno di loro. Ci vogliono tre, quattro, cinque giorni per morire in questo modo. È orribile pensare a quanto sofferenza hanno patito.
Quelli che sopravvivono alle esplosioni sono quelli che abbiamo visto. C'era una bambina di nome Juri. Una ragazzina magra, evidentemente malnutrita. Aveva la pelle necrotica sul viso a causa dell'esplosione che le ha strappato via parte della pelle; le sue natiche erano squarciate. Le mancava la gamba sinistra, aveva circa cinque centimetri di femore. Il suo nervo sciatico era stato tagliato a metà. Aveva vermi che le uscivano dalle ferite. È orrendo ciò che sta accadendo ad alcuni di questi ragazzi.
Qualcuno potrebbe dire che è guerra e in guerra succedono cose brutte. Sicuramente i bambini rimangono feriti in una guerra, è comprensibile. Non è del tutto chiaro il motivo per cui quelle particolari munizioni debbano essere sganciate su quelle particolari case.. ma anche lasciando da parte questo, certamente non si spiegano i bambini uccisi a fucilate, e questo è stato un problema con cui abbiamo avuto a che fare costantemente. Abbiamo avuto bambini colpiti al petto e alla testa – in altre parole, chiaramente presi di mira in modo intenzionale.
Mentre stavo scrivendo una lettera dì denuncia all’amministrazione Biden, ho parlato con un collega che era stato in un altro ospedale, in un diverso periodo di due settimane, e ho chiesto: “Quante volte hai visto bambini a cui avevano sparato?” E lui ha risposto: “Continuamente. Ogni giorno arrivavano in ospedale bambini a cui avevano sparato alla testa e al petto”. Tutti hanno visto la stessa cosa. Non importava in quale ospedale lavoravano, non importava il periodo di tempo – tutti hanno visto la stessa cosa. Ne sono rimasto davvero scioccato.
D: Bambini piccoli?
R: Sì, non sto parlando di persone di 17 anni e mezzo. Sto parlando di bambini preadolescenti, ragazzini, bambini piccoli, ragazzi con la testa piccola, il petto piccolo. Sono morti tutti. Quando le munizioni militari colpiscono un ragazzino, gli passano attraverso il cervello. Mi viene in mente una che è sopravvissuta. In realtà aveva due ferite da arma da fuoco alla testa, ma erano entrambe ferite di striscio. Sono state le uniche ferite di striscio che ricordo di aver visto.
D: Presumo che tu non abbia visto la sparatoria?
R: No.
D: Ma dopo aver visto così tanti casi, credi che si tratti di colpi deliberati per uccidere bambini, piuttosto che di fuoco incrociato di qualche tipo? Non possiamo consideralo una prova conclusiva, ovviamente, ma qual era la preponderanza delle ferite da arma da fuoco alla testa e sul petto dei bambini rispetto, ad esempio, alle ferite agli arti?
R: Non ricordo di aver mai visto un bambino colpito a un arto, a un braccio, a una gamba. Le uniche ferite di striscio, o ferite apparentemente accidentale che ho visto sono state quella della bambina con due ferite di striscio alla testa, e una [con una ferita da arma da fuoco] nella parte inferiore della cassa toracica. Tutti gli altri che ho visto erano stati colpiti alla testa o al petto. Se fossero rimasti presi in mezzo a fuoco incrociato si presumerebbe che il loro corpo sarebbe stato colpito in modo casuale.
D: In quelle due settimane, quanti bambini colpiti alla testa o al petto hai visto?
R: In media ce n'era più di uno al giorno... Potrebbero esserci stati uno o due giorni in cui non ne ho visti, ma ci sono stati molti giorni in cui ce n'era più di uno; a volte, due fratelli colpiti alla testa che erano entrambi fuori a giocare nello stesso momento.
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