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Meloni e la figlia nei viaggi istituzionali di
Elisa Fontana
Ieri sera in un dibattito televisivo sulla libertà di stampa e sul ruolo che la stampa ha nel dare le notizie è venuta fuori anche la lamentazione di Senaldi sul fatto che certa stampa nel passato ha fotografato la figlia di Meloni mentre erano in USA, in viaggio istituzionale, e stavano festeggiando non so cosa dentro una pizzeria.
La difesa della libertà di Meloni di andare dove vuole con la figlia e di crescerla come vuole è stata unanime.
E a questa difesa mi associo anche io, perchè nessuno può infilare il naso dentro il rapporto fra una madre e sua figlia.
Ma sarebbe cosa istituzionalmente gradita che le dinamiche educative fra madre e figlia avvenissero non a carico dello Stato.
Meloni è liberissima di portare con sé la figlia in ogni viaggio, insieme alla tata e non so a chi altri, ma la cosa non deve essere a carico nostro, è una questione di stile, ma soprattutto di sostanza e di percezione del proprio ruolo e delle regole non scritte che esso comporta.
E sì, ebbi la stessa identica posizione quando Craxi imbarcò un centinaio di amici nel suo viaggio istituzionale in Cina, nei lontani anni Ottanta.
Gli anni passano, ma i vizietti della nostra classe politica rimangono, nonostante la pretesa di essere nuovi e non contaminati da certe dinamiche: la cosa pubblica è sempre vista come un succulento osso da spolpare.
E' questo che si censura, non certamente la libertà educativa di un genitore.
* Coordinatrice Commissione Politica e Questione Morale dell'Osservatorio
 
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