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Israele distrugge risorse idriche a Rafah violando diritto umanitario di
Gabriella Mira Marq
Secondo il diritto internazionale umanitario, è "severamente vietato" attaccare oggetti essenziali per la sopravvivenza della popolazione civile, comprese le riserve idriche, ha affermato lunedì l'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, riferendosi al bombardamento israeliano di un serbatoio di acqua potabile per i palestinesi a Rafah, a sud della Striscia di Gaza.
Notando che l'ufficio è a conoscenza della circolazione di un video che mostra l'esplosione e la distruzione di un serbatoio d'acqua a Rafah, il portavoce Jeremy Laurence ha detto ad Anadolu: "È severamente proibito dal diritto umanitario internazionale attaccare oggetti civili".
"Inoltre, è vietato attaccare beni indispensabili alla sopravvivenza della popolazione civile, come le riserve di acqua potabile", ha aggiunto Laurence.
Ha anche criticato la mancanza di capacità di Israele di garantire la responsabilità ai sensi del diritto internazionale umanitario (IHL) e del diritto internazionale dei diritti umani (IHRL), sostenendo che è necessaria un'azione internazionale per colmare il divario.
"L'Ufficio per i Diritti Umani non ha ricevuto informazioni su eventuali indagini da parte di Israele sull'incidente specifico della distruzione della riserva idrica", ha detto.
Ha sottolineato: "Alla luce del ben documentato fallimento di Israele nel garantire la responsabilità per gravi violazioni del DIU e del IHRL, i rimedi a livello internazionale sono essenziali per affrontare questa lacuna di responsabilità di lunga data".
Lunedì l'esercito israeliano ha ammesso che i suoi soldati erano responsabili del bombardamento del bacino idrico di Tal al-Sultan. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, sull'incidente è stata aperta un'indagine.
L'incidente ha lanciato l'allarme per l'aggravarsi della crisi idrica nella zona.
Gli attivisti hanno recentemente diffuso sui social media un video che mostra un soldato israeliano che piazza un ordigno esplosivo nel principale serbatoio d'acqua di Tal al-Sultan, che viene poi fatto esplodere.
Uno dei soldati ha pubblicato sui social media il video dell'esplosione con la didascalia "Distruzione del bacino idrico di Tel Sultan in onore dello Shabbat", scrive il quotidiano.
Le istituzioni locali e i comuni di Gaza hanno ripetutamente accusato l’esercito israeliano di aver deliberatamente distrutto reti idriche, pozzi e impianti di desalinizzazione, esacerbando la crisi dell’acqua potabile.
Inoltre, le restrizioni sul carburante imposte da Israele hanno ulteriormente ostacolato il funzionamento dei restanti impianti di desalinizzazione nella regione.
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