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29 luglio 2024
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Dalla guerra del Vietnam alla vigilia del mondo multipolare
di Gabriele Germani

Avevamo concluso il decennio dei '60, ricordando il primo uomo sulla Luna e i successi del cinema USA. Non colpevolmente ho omesso il Vietnam. Il decennio dei successi brillava, ma uno spettro divorava migliaia di giovani vite o le riportava a casa mutate per sempre.

Gli anni '70 furono il momento più buio del capitalismo USA. Il decennio si aprì con la vittoria elettorale di Allende in Cile, il 3 novembre del '70. Nel '73, Nixon si ritirava dal Vietnam.

Nel '75-'76, Spagna e Portogallo lasciavano il fascismo. Il secondo si avviava a una turbolenta transizione, forse verso il socialismo. I partiti comunisti francese e italiano macinavano successi. Le colonie portoghesi di recente indipendenza (Mozambico e Angola) optavano per il socialismo. Nel '78, in Iran una rivolta religiosa cacciava lo Scià e nel '79 i sandinisti prendevano il potere in Nicaragua.

In mezzo vi era stata la guerra del Kippur e lo shock petrolifero.

Il decennio mostrò i limiti del patto socialdemocratico:

1- L'Occidente era giunto a un punto di svolta: socialismo o barbarie;

2- La rivalità Est-Ovest, veniva rimpiazzata dal protagonismo del Sud.

La presidenza Nixon cambiò la storia mondiale. Nel '71 veniva sospesa la convertibilità dollaro-oro, nel 1973 veniva reciso ogni legame e si passava al regime di cambi variabili.

Nel '73 vi fu il golpe in Cile, il ritiro dal Vietnam e ci si apriva alla Cina (in funzione anti-URSS).

Queste tre mosse permisero agli USA di far sopravvivere il sistema di potere:

- La fine della guerra in Vietnam avrebbe ridotto la spesa;

- La dollarizzazione dell'economia avrebbe permesso di accumulare debiti sul nulla. Il valore del dollaro sarebbe stato garantito dal petrolio saudita; i quali avrebbero finanziato gruppi fondamentalisti in funzione anti-sovietica e anti-panaraba.

- La Cina avrebbe ospitato i capitali occidentali, crescendo a ritmi serrati e usando quei soldi per far guerra al Vietnam e finanziare il caos in Cambogia. I conflitti durarono poco, ma la Cina comprava debito USA garantendo denaro facile e prodotti a basso prezzo.

- In Sud America, si abbandonava la Chiesa Cattolica con la sua Teologia della Liberazione e si puntava su gruppi evangelici e narcotrafficanti.

La svolta neoliberista arrivò prima nel Regno Unito e poi negli USA, con l'elezione di Reagan nel '81.

L'economia andava liberalizzata, i capitali dovevano poter viaggiare. Due movimenti misero in ginocchio la società:

1- La precarizzazione del lavoro dovuta alla concorrenza del mercato globale (in cambio i lavoratori potevano comprare le merci asiatiche a molto meno di quelle locali, innescando un circuito di deindustrializzazione e impoverimento);

2- La lotta alla droga come scusa per avviare politiche straordinarie di repressione.

Neoliberismo e ondata neoreazionaria furono la svolta degli anni '80. Il mondo e gli USA andavano a destra.

Nel '85 veniva ridimensionato il Giappone con gli accordi del Plaza che ne distrussero l'economia; tra il '90 e il '91 crollava l'URSS, il gigante dato per vincitore appena quindici anni prima.

Era la fine della storia; gli analisti dicevano che Cina e Vietnam si sarebbero presto convertiti al modello liberaldemocratico.

... Ma come ben intuì Marx, il capitalismo genera la sua crisi.


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