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Olimpiadi: buoni e cattivi di
Antonio Greco
Scegliere chi sono i buoni e chi i cattivi non è mai un buon segnale soprattutto quando proviene da un organismo pacifista per eccellenza.
I dirigenti del CIO il segnale l’hanno dato forte e chiaro, per loro le Olimpiadi servono a schierasi ed a prendere posizione sui conflitti in corso.
Con ben ventotto guerre che attualmente affliggono il mondo intero il comitato olimpico internazionale ha pavidamente scelto.
È chiaro, per il Cio l’invasione armata della Striscia di Gaza, i bombardamenti su profughi e ospedali, le quarantamila vittime innocenti, non violano la Carta Olimpica: sono atti di pace.
Ha deciso che Israele fa parte dei buoni!
Grazie a questa scelta gli atleti israeliani possono gareggiare senza nessuna discriminazione, con i loro inni e con la loro bandiera.
Ha deciso che la Russia fa parte dei cattivi!
A causa di questa scelta gli atleti russi possono si partecipare ai giochi ma solo come atleti neutrali senza inni né bandiere.
Una decisione che è a dir poco vergognosa, pavida ed incoerente.
Mi spiace, perché vedrò queste olimpiadi con altri occhi, ma ovviamente questo interessa solo me stesso e, forse, pochi altri.
Quello che invece ha scelto il CIO, ahimè, riguarda tutti!
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