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Propaganda su attacco Hezbollah mentre Israele bombarda scuola UNRWA di
Giuseppe Salamone
Mentre il terrorismo di stato israeliano bombardava l'ennesima scuola dell'UNRWA a Gaza, ammazzando oltre 40 persone e ferendone a centinaia, i media di regime lanciavano a reti unificata la narrazione secondo la quale israele era sotto attacco da Hezbollah.
Poi vai a vedere e trovi ciò che la propaganda non dice, ovvero che Hezbollah dichiara ufficialmente di non essere coinvolta nell'attacco a Majd al-Shams dove sono morti civili israeliani e addirittura hanno anche informato le Nazioni Unite prima che i nostri TG andassero in onda. Ma questo non l'hanno riportato però!
Come non hanno riportato il fatto che a quanto pare il missile in questione è quello della contraerea israeliana Iron Drome. Lo denuncia anche Galef Saif, capo dell'iniziativa Drusa il quale dice testualmente: "I razzi che cadono sui villaggi drusi e sulla Galilea sono intercettatori israeliani e causano sempre gravi danni a proprietà e vite umane".
Ma ormai il dado è tratto e la propaganda si è messa in moto. Quello che conta è dare subito l'impressione che Israele sia sotto attacco per fare in modo di lasciargli ancora una volta campo libero per altri massacri. Poi col tempo quando si scoprirà che erano tutte balle e narrazione fantasiose sarà troppo tardi. Un po' come quello che pian piano sta venendo fuori sulle responsabilità di Netanyahu per il 7 ottobre.
Netanyahu, Ben Gvir, Smotrich e compagnia non cercano altro se non l'allargamento della guerra. Perché nel momento in cui le acque si saranno calmate finirà la loro carriera politica e Netanyahu molto probabilmente finirà in galera visto che ha pesanti accuse di corruzione e abuso d'ufficio.
Questi non molleranno nulla e l'unica loro salvezza è una guerra infinita. Ed è per questo che Netanyahu è andato negli Usa, per chiedere appoggio sia per una guerra contro l'Iran sia per una guerra contro il Libano. E infatti, mentre era negli Usa, casualmente si è verificato un evento che consente di giustificare ulteriori massacri.
In tutto ciò l'Unione Europea non riesce a fare nulla per mettere un freno a questi criminali. Anzi, si rende complice. Per l'ennesima volta. E noi saremmo il "giardino fiorito del mondo"?
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