Australia: manifestanti chiedono sanzioni per Israele
di Marilina Mazzaferro

Manifestanti filo-palestinesi in Australia hanno esortato sabato il governo del primo ministro Anthony Albanese a imporre sanzioni contro Israele per le sue azioni nella Striscia di Gaza, ha riferito l'emittente pubblica ABC News.

Decine di manifestanti si sono radunati davanti al municipio di Sydney durante la conferenza del partito laburista, dove il primo ministro ha anche parlato ai partecipanti.

I manifestanti, che portavano striscioni con slogan come "Sangue albanese sulle vostre mani" e "Palestina libera", sventolavano bandiere palestinesi.

Hanno chiesto al governo di condannare e imporre sanzioni contro Israele, che ha ucciso più di 39.000 palestinesi dall’attacco transfrontaliero di Hamas del 7 ottobre e ha ridotto il territorio in macerie. Israele è anche accusato di genocidio presso la Corte internazionale di giustizia per la sua campagna militare a Gaza.

I manifestanti hanno detto "Abbiamo visto il governo australiano imporre sanzioni ad altri paesi in tempo di guerra, ma quando si tratta di Israele, per qualche motivo, sembra che agiscano nella totale impunità".

Alcuni membri del partito laburista si sono già dimessi a causa della politica australiana su Gaza. Canberra ha chiesto un cessate il fuoco nell’enclave sotto assedio ma non riconosce lo Stato palestinese.

L'ex vicepresidente del ramo laburista di Auburn-Lidcombe, Mohamad Assoum, ha detto all'emittente di aver lasciato il partito a febbraio per la sua risposta alla guerra a Gaza, dopo 17 anni come membro.

"Nonostante le numerose petizioni, numerose mozioni, numerosi incontri con ministri, parlamentari e membri del partito laburista, tutto sembrava cadere nel vuoto", ha detto Assoum.

Anche la senatrice Fatima Payman ha lasciato il partito al potere dopo essere stata sospesa per aver sostenuto una mozione parlamentare per il riconoscimento della Palestina.

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