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Netanyahu al Congresso USA: proteste a vari livelli della società
di
Rico Guillermo
Nel mezzo del genocidio israeliano in corso a Gaza, il primo ministro estremista israeliano Benjamin Netanyahu è arrivato a Washington per parlare mercoledì a una sessione congiunta del Congresso degli Stati Uniti, per la quarta volta nella sua carriera, e giovedì incontrerà il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Il presidente della Camera Mike Johnson ha esteso l’invito il 31 marzo 2024, “a nome della leadership bipartisan della Camera dei rappresentanti e del Senato degli Stati Uniti”.
Tuttavia, molti democratici, tra cui il senatore ebreo Bernie Sanders, intendono boicottare il discorso di Netanyahu, e alcuni prendono in considerazione le proteste da parte del pubblico.
Sette grandi sindacati USA hanno inviato una lettera a Biden invitandolo a «bloccare immediatamente tutti gli aiuti militari a Israele» in vista della visita di Netanyahu: camionisti, lavoratori postali, insegnanti, assistenti di volo che rappresentano quasi 5 milioni di iscritti.
Oltre 400 ebrei americani hanno protestato davanti al Campidoglio il giorno dopo l'arrivo di Netanyahu, scandendo "Embargo sulle armi adesso", "Smettila di armare Israele" e altri canti di protesta contro il genocidio a Gaza.
Alcuni sono entrati nell'edificio. Un gruppo chiamato "Gli ebrei dicono di smettere di armare Israele" - si sono riuniti nella cosiddetta "Rotonda dei cannoni" e hanno attuato un sit-in. La polizia li ha scortati fuori visto che si rifiutavano di andarsene.
La polizia del Campidoglio e i servizi segreti erano presenti in gran numero, aumentando i controlli e la sicurezza per la visita di Netanyahu e il Dipartimento di Polizia Metropolitano ha annunciato una serie estesa di chiusure stradali che copriranno la maggior parte della settimana.
La visita di Netanyahu arriva mentre i servizi segreti sono sotto accusa da entrambe le parti per le carenze nella sicurezza che hanno portato al tentativo di assassinio di Donald Trump, tanto da portare alla dimissioni delle direttrice dei servizi segreti, Kimberly Cheatle.
In una dichiarazione all’arrivo di Netanyahu, Sanders lo ha definito un criminale di guerra e ha affermato che non avrebbe dovuto essere accolto al Congresso.
La visita in sé è comunque un evento significativo in quanto serve a illustrare la continua contesa tra i parlamentari statunitensi riguardo alla pulizia etnica a Gaza.
Netanyahu sembra vedere questa visita come una leva politica contro il suo crescente numero di oppositori, sia a livello nazionale che internazionale.
Le motivazioni degli Stati Uniti sono meno chiare. Perché gli Stati Uniti danno tanta fiducia a un guerrafondaio e gli permettono di manipolare la corsa elettorale per i propri interessi?
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