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21 luglio 2024
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Adidas rescinde contratto con Bella Hadid, notoriamente pro Palestina
di Rita Newton

Il colosso sportivo Adidas ha rescisso il contratto con Bella Hadid, che aveva scelto come testimonial di un modello di scarpe risalente al 1972, l'anno in cui alle Olimpiadi di Monaco un gruppo terrorista palestinese sequestrò ed uccise 11 rappresentanti del team israeliano.

La Hadid, che è statunitense, è di origine palestinese e non ha mai fatto mancare il suo sostegno alla causa palestinese anche se questo, come ha ammesso in più occasioni, le ha precluso o portato via dei contratti.

Anzi, la famiglia Hadid, a partire dal padre Mohamed, hanno ricevuto in più occasioni minacce per il loro impegno social pro-Palestina, in cui non mancano critiche a Israele per il trattamento riservato ai palestinesi, che sono evidentemente fondate, vista anche l'ultima pronuncia della ICJ.

A ottobre 2023 - dopo le minacce in risposta ad un commento pro Palestina della sorella Gigi, anche lei modella - la famiglia ha dovuto rivolgersi all'FBI. "Ti teniamo d’occhio" si leggeva fra l'altro in alcuni post partiti da account israeliani accompagnati da immagini di una stanza sporca di sangue. I numeri di telefono di alcuni membri della famiglia sono stati diffusi online favorendo le minacce.

A maggio scorso, al festival di Cannes, Bella Hadid ha attirato l'attenzione con il suo vestito rosso disegnato utilizzando il disegno della kefiah e per questo ha raccolto elogi sui social media per aver mostrato la sua solidarietà con la Palestina.

Proprio per aver contrattato Bella come volto per la sua campagna pubblicitaria, Adidas è stata criticata da gruppi pro-Israele, il che è assurdo.

Penso infatti che le critiche dovrebbero essere rivolte alla Adidas in primo luogo per aver ripreso e preteso di commercializzare ora un modello di scarpa legato idealmente ad un evento così tragico, visto che fu disegnato per l'Olimpiade in cui l'attacco si verificò.

Ma ovviamente colpire Hadid è stato un modo per regolare i conti con la supermodella e con la sua famiglia attivisti pro-Palestina.

Nel frattempo non cessano le critiche per la partecipazione di Israele alle attuali Olimpiadi visto che ne sono state invece bandite Russia e Bielorussia.

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