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20 luglio 2024
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Parere ICJ non scalfirà chi attua la banalità del male
di Alessandro Ferretti

Ora abbiamo anche la conferma definitiva: Israele è uno stato che occupa illegalmente da 57 anni territori non suoi (striscia di Gaza compresa) e pratica sistematicamente l'apartheid nei confronti dei palestinesi.

Ma non illudiamoci: questo pronunciamento della corte dell'Aja non servirà a ricondurre alla ragione le legioni di sedicenti progressisti benpensanti che sono stati e continueranno ad essere totalmente inerti, addirittura opponendosi a chi protesta contro il genocidio, ripetendo ossessivamente la data del sette ottobre a mo' di giustificazione universale della loro posizione.

Chi facilita il genocidio non lo fa a causa di informazioni false introiettate in buona fede: per non riuscire a capire ciò che Israele sta facendo ai palestinesi, davanti all'evidenza solare delle migliaia di crimini feroci perpetrati dallo stato israeliano, bisognerebbe essere dei mentecatti assoluti, degli idioti patentati.

Solo tre giorni fa il parlamento israeliano ha addirittura votato a larghissima maggioranza contro la soluzione a due stati e contro l'autodeterminazione dei palestinesi, ma neanche di fronte a una simile spudorata violazione totale dei diritti umani dei palestinesi i "setteottobristi" hanno alzato un mignolo o un sopracciglio.

Il motivo per cui questi soggetti parlano e continueranno a parlare di Israele come dell'"unica democrazia del Medio Oriente", obbligata a difendersi da orde barbariche che vogliono sterminare gli ebrei per pura cattiveria è, infatti, da ricercarsi nell'egoismo più bieco.

Se riconoscessero la realtà dei fatti, ovvero che supportiamo uno stato saldamente in mano a suprematisti e razzisti che da decenni usano violenza indiscriminata contro una popolazione sostanzialmente inerme, allora a questi sepolcri imbiancati che si compiacciono fieramente di essere persone rette e giuste, dovrebbero riconoscere che il loro benessere non è legittimo frutto delle loro fatiche all'interno di un sistema equo, ma un privilegio concesso da un sistema fondato sulla violenza contro i più deboli.

Peggio pure, per mantenere la splendida immagine di loro stessi che si sono costruiti toccherebbe loro fare qualcosa, distaccarsi e criticare questo sistema di potere coloniale occidentale del quale sono stati fedeli servitori per tutta la vita e che sta uccidendo decine di migliaia di innocenti, tenendone milioni e milioni in sostanziale schiavitù.

Come fare per salvare capra e cavoli? La loro soluzione è semplice quanto paradossale, ovvero abbandonarsi corpo e anima al complottismo.

Fa ridere che un ceto di persone che fonda gran parte della sua misera identità sulla superiorità culturale si ritrovi a credere ai multiformi "washing" e alle balle sesquipedali secondo cui la resistenza palestinese è motivata puramente dall'antisemitismo, Israele si prende massima cura nell'evitare vittime innocenti, i palestinesi muoiono di fame perché Hamas ruba i viveri e muoiono sotto le bombe perché Hamas li usa come scudi umani eccetera eccetera.

Come ogni complottista che si rispetti, il complottista che legittima genocidi non può essere convinto con la logica e con i fatti perché semplicemente non vuole essere convinto. Ha troppo da rimetterci nel riconoscere la realtà, nel riconoscere che la sua ostentata bontà d'animo è niente più che un'ipocrita bugia assassina, nel realizzare che la persona retta che afferma di essere dovrebbe opporsi mettendo così a rischio il proprio sacro benessere e il conformismo che di cui sono totalmente intrisi.

È per questo che simili persone se ne fregheranno di tutto, di qualsiasi prova. Riconosceranno i crimini di cui sono complici solo quando chi li perpetra verrà sconfitto e rimpiazzato, proprio come fece la maggioranza silenziosa che rese possibile il fascismo e i suoi crimini.

Sono persone concentrate esclusivamente su loro stesse e sulla loro ristretta cerchia, fondamentalmente razziste e classiste, che riempiono il vuoto assoluto dei loro cervelli con la monnezza culturale che meglio accarezza il loro ego.

Persone che per difendere il loro piccolo benessere e la loro grande autostima sono pronte ad accondiscendere a ingiustizie, repressione, sfruttamento, pronte a trascinare il mondo in guerre che toccherà a qualcun altro combattere, continuando però arrogantemente a reputarsi persone integerrime da prendere ad esempio.

In sintesi, l'incarnazione della banalità del male.

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