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19 luglio 2024
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Manifestarono pro Palestina e contro Leonardo: emesse misure cautelari
di Viola Fiore

La mattina del 17 luglio la Digos di Napoli ha prelevato a casa e condotto in Questura alcuni dei partecipanti alla contestazione davanti alla RAI partenopea avvenuta a febbraio scorso per criticare la guerra, l’economia di guerra e il genocidio sionista a Gaza, in occasione della quale i manifestanti furono caricati dalla polizia talora con esiti sanguinosi, come mostrato dalle immagini video. Il presidio chiedeva solo di essere ascoltato e intervistato dalla RAI.

I destinatari di un'ordinanza di applicazione di misure cautelari con obbligo di firma di 3 volte a settimana emesso dal GIP si erano tuttavia anche "macchiati" di un altro reato: avevano partecipato il 23 febbraio alla manifestazione tenutasi davanti alla Leonardo S.p.A. del Fusaro, in occasione dello sciopero generale nazionale indetto dal SI Cobas contro la guerra e il genocidio a Gaza.

Dunque, al netto dei teoremi e della consueta opera di ribaltamento della realtà portata avanti da Questura e P.M. (in cui i carnefici si travestono da “vittime” e le vittime sono additati come carnefici), secondo SI Cobas "il messaggio politico che sottende quest’ennesimo attacco repressivo è essenzialmente uno: manifestare contro Leonardo Spa... è nei fatti vietato, e chi osa farlo dev’essere punito".

"Il governo Meloni - lamenta il sindacato - dopo aver portato a compimento la macelleria sociale contro i proletari attraverso la cancellazione del reddito di cittadinanza, l’attacco al salario indiretto e l’autonomia differenziata, proprio in queste settimane sta tentando di chiudere il cerchio attraverso un Ddl sicurezza a firma Nordio-Piantedosi, che facendo leva sui precedenti decreti Minniti e Salvini, restaura in toto il famigerato Codice Rocco, inasprendo le pene verso tutte le manifestazioni di conflitto sociale e imprimendo un’ulteriore spinta razzista e securitaria".

Intanto per ben 18 indagati napoletani sono state richieste misure ancor più restrittive, cioè il divieto di dimora nella Regione Campania in cui risiedono. Uno strumento che da quando c'è questo governo è stato usato anche in altre regioni contro i sindacati, anche per battaglie propriamente sindacali: il foglio di via.

"È quanto mai necessario - commenta SI Cobas - riprenderci le piazze, costruire mobilitazioni e scioperi capaci di rovesciare l’utilizzo strumentale e reazionario della parola “sicurezza”, che per lorsignori vuol dire carcere e manganello, per i proletari significa innanzitutto la pretesa di un salario per vivere e non solo per sopravvivere, il diritto a un tetto, alla salute, a non morire per le loro guerre, sul lavoro o a causa delle devastazioni ambientali in nome dei profitti!... Per questo auspichiamo in tempi brevi la ripresa delle mobilitazioni contro il Ddl Nordio-Piantedosi".

In risposta alle misure cautelari, un nuovo presidio è stato organizzato fuori alla sede RAI di Napoli a Fuorigrotta il giorno 18 alle ore 10,00.

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