Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
19 luglio 2024
tutti gli speciali

Governo italiano complice in crimine Israele denunciato dalla ICJ
di Giuseppe Salamone

La Corte Internazionale di Giustizia ha appena emesso un parere consultivo relativo alle conseguenze legali da ciò che combina israele nei territori occupati.

Il Presidente della Corte ritiene che le pratiche di Israele, dopo l'occupazione nel 1967, violano il diritto all'autodeterminazione dei Palestinesi. Ha sottolineato inoltre che Israele ha disatteso gli impegni assunti con la convenzione del 1965 sulla discriminazione razziale e viene condannato per l'ennesima volta il trasferimento di coloni in Cisgiordania e a Gerusalemme Est perché contraddice l'articolo 49 della Convenzione di Ginevra.

Qua arriva il punto cruciale della situazione: la Corte ribadisce che lo sfruttamento delle risorse naturali dei territori Palestinesi occupati è illegale in quanto contraddice gli obblighi e il diritto internazionale.

In merito a questa cosa bisogna ricordare che Eni, partecipata dal governo italiano, ha ottenuto delle licenze dal governo israeliano per l'esplorazione di giacimenti di gas. In particolare nella zona G, dove il 62% rientra nei confini marittimi dichiarati dallo Stato di Palestina nel 2019 in conformità con le disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS) del 1982.

Quindi il governo italiano si sta rendendo complice del furto delle risorse naturali dei Palestinesi. Non solo sta avallando un genocidio, anche il furto colonialista!

Questo a dimostrazione di cosa sia "la più grande democrazia del Medio Oriente" e di quanto il governo italiano stia facendo carta straccia del diritto internazionale.

Adesso leggete la pronuncia finale della Corte: "La Corte conclude che Israele, in qualità di potenza occupante, tratta i palestinesi in modo diverso secondo il diritto internazionale. La Corte osserva che questa differenziazione di trattamento non può essere giustificata con riferimento a criteri ragionevoli e oggettivi, né a un obiettivo pubblico legittimo. Di conseguenza, la Corte ritiene che il regime di restrizioni generalizzate imposto da Israele ai palestinesi nei territori occupati costituisca una discriminazione sistematica basata sulla razza, la religione o l'origine etnica."

La Segre ha qualcosa da dire oggi?

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale