Disonore
di Rossella Ahmad

Fa molto caldo, è vero. Ciascuno di noi si protegge come può: chi è al mare, in acque fresche a ristorarsi, chi in altro.modo si riposa, si rinfresca , beve liquidi dissetanti, sosta in luoghi ombreggiati, sotto alberi fluenti, in camere con aria condizionata e acqua ben fredda di frigo.

Immaginatevi per un attimo Gaza. 37 gradi percepiti. Sabbia rovente e tende di nylon in cui riposare giusto per un attimo, tra uno spostamento e l'altro in cerca di un luogo sicuro, carichi di masserizie da portare da un luogo all'altro, sulle spalle, tra le braccia stanche. Bambini senza scarpe, che corrono dietro. C'è chi ha febbre. Sotto il sole rovente, senza acqua, senza medicine, senza riposo.

Ed immaginatevi che su questa umanità derelitta dei vigliacchi lascino cadere bombe e facciano una nuova carneficina. Non si tratta di immaginare. È la realtà di Gaza, in cui esseri abietti fanno cose abiette e nessuno li ferma.

Sangue ovunque, pezzi di carne umana, sole e caldo. Un orrore che fa impazzire.

Urla. Inferno. Bambini. Morti. Bambini morti.

Avete ragione quando esitate ad adoperare il termine genocidio. Questo è qualcosa di completamente diverso, di cui non avevamo esperienza. Occorrerà coniare nuove parole per definire questo orrore. Io non ne ho. Qualsiasi termine adoperato non rende l'idea della più vigliacca, marcia, degenerata, impunita ed abietta operazione di sfoltimento di una popolazione.

Una serie di potenze coloniali giunte a dare man forte ad autentici diavoli scatenati, senza più alcun freno né materiale né morale, contro un punto sulla cartina geografica, un popolo di bambini. Senza armi, senza cibo, senza acqua, senza più nulla.

Che disonore, gente.

Sono sopraffatta. È qualcosa che va oltre le mie capacità di sopportazione, e mi induce a sperare in una vendetta rapida, implacabile, proporzionata all'orrore inflitto.

Khan Younis, bombe sugli sfollati. Così narrano i giornali italiani, che non corrono a sotterrarsi per la vergogna.

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