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13 luglio 2024
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Guantanamo israeliana: detenuto torturato perde 50 chili e a stento cammina
di Tamara Gallera

Scioccanti le dichiarazioni di Muazzaz Abayat, rilasciato da Israele dopo nove mesi di ingiusta detenzione, è irriconoscibile. Il giovane di 37 anni, prima muscoloso e sorridente, è ora l'ombra di se stesso, con una perdita di peso drastica e lo sguardo allucinato che sono spiegati dai racconti delle torture subite e del trattamento alimentare.

Affermando di essere "tornato dalla morte", egli ha infatti descritto il trattamento disumano subìto.

Arrestato senza spiegazioni il 26 ottobre, è stato imprigionato nella prigione del deserto di al-Naqab, detenuto senza accusa né processo. "Mi hanno arrestato a casa, non circondato da combattenti, ma dai miei figli e da mia moglie incinta", ha detto all'AFP.

Quando Abayat è stato liberato martedì, un video è diventato virale sui social media, mostrandolo zoppicare e appoggiarsi ad altri per muoversi, mentre la sua mano destra sembrava paralizzata.

"Nessun essere umano sulla faccia della terra può immaginare come sia stata la vita", ha aggiunto, riferendosi alla prigione dove è stato imprigionato come "la 'Guantanamo del Negev.'"

"Siamo stati ingiustamente detenuti, uccisi e duramente picchiati con mazze di ferro e sottoposti a ogni tipo di tortura", ha spiegato Abayat.

Abayat ha mostrato le sue gambe magre e ferite, raccontando i pestaggi con mazze e catene, descrivendo come il suo corpo faccia ancora male e spiegando come le forze di occupazione israeliane (IOF) ci abbiano dato "da 10 a 12 fagioli e pezzi di cavolo, e abbiamo dovuto sopravvivere con quello da Dalle 7 del mattino all'ora di cena".

Muazzaz pesava 100 chili circa, prima di essere arrestato, come evidente da una fotografia dove appare muscoloso e appena 54 kg quando mercoledì è salito sulla bilancia dell'ospedale.

Il numero di palestinesi morti sotto tortura nella detenzione israeliana dal 7 ottobre è il più alto dal 1967, secondo un rapporto della Commissione per gli affari dei detenuti e degli ex detenuti e della Società dei prigionieri palestinesi.

“I detenuti sono soggetti a tortura e varie forme di abuso, tra cui violenza sessuale e stupro” anche secondo inchieste di istituzioni indipendenti straniere.

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