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Paesi UE (anche l'Italia) continuano ad armare Israele 1
di
Tamara Gallera
I paesi europei continuano a fornire armi a Israele mentre continua la sua offensiva militare a Gaza ed è accusato di aver commesso un genocidio.
La spesa militare di Israele è balzata del 24% a 27,5 miliardi di dollari in seguito agli attacchi a Gaza, rendendolo il secondo maggiore finanziatore di armi in Medio Oriente.
Secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), un istituto internazionale indipendente con sede in Svezia dedicato alla ricerca sui conflitti, Francia, Italia e Germania, insieme agli Stati Uniti, hanno rappresentato l’81% delle importazioni di armi del Medio Oriente tra il 2019 e il 2023.
Dal 2014 al 2022, l’Unione Europea ha concesso licenze di esportazione a Israele per un valore di circa 6,3 miliardi di euro (6,8 miliardi di dollari).
Si sospetta che queste armi abbiano contribuito alla morte di oltre 38.000 civili a Gaza, tra cui 10.000 donne e più di 15.000 bambini.
Sebbene alcuni paesi europei, tra cui Belgio, Italia, Paesi Bassi e Spagna, abbiano deciso di fermare le vendite di armi a Israele, la stampa ha riferito che questo commercio è in qualche modo continuato.
La Germania rimane il maggiore fornitore europeo di armi di Israele, fornendo circa il 30% delle importazioni israeliane tra il 2019 e il 2023. Nel 2023, le consegne di armi tedesche a Israele sono aumentate di dieci volte arrivando a 326,5 milioni di euro, con un picco dopo il 7 ottobre.
Segue la Francia, per la quale le esportazioni di armi in Medio Oriente rappresentano il 34% delle sue esportazioni totali. Il paese è noto per fornire parti per il sistema di difesa missilistico israeliano, noto come Iron Dome.
Dal 2015, la Gran Bretagna ha concesso licenze di armi a Israele per oltre 448 milioni di sterline (576 milioni di dollari). Inoltre, il 15% dei materiali utilizzati nella produzione degli aerei da caccia F-35 acquistati da Israele dal 2016 sono forniti da società britanniche, secondo un rapporto dell'organizzazione benefica Action on Armed Violence con sede a Londra.
Nonostante le leggi che limitano la vendita di armi ai violatori dei diritti umani, nell’ultimo trimestre del 2023 l’Italia ha venduto armi a Israele per un valore di 2,1 milioni di euro. Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha affermato che non ci sono stati nuovi trasferimenti di armi a Israele dal 7 ottobre, anche se ci sono segnalazioni di vendite in corso da parte di aziende come Leonardo. Le licenze di esportazione dell'Italia verso Israele tra il 2014 e il 2022, comprese navi da guerra, armi leggere, artiglieria, aerei e munizioni, ammontavano a un totale di 114 milioni di euro.
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