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Italia frappone ostacoli al riconoscimento dello Stato di Palestina
di
Armando Reggio
Il governo si impegna a sostenere "iniziative finalizzate al riconoscimento dello Stato di Palestina nel quadro di una soluzione negoziata fondata sulla coesistenza di due Stati sovrani e democratici, che possano riconoscersi reciprocamente e vivere fianco a fianco in pace e sicurezza".
È la mozione dell'estrema destra approvata ieri alla Camera.
Bocciate - ma pensa, che coup de théâtre! - le mozioni di PD, M5s e e AVS, che chiedevano il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Cosa importa se il riconoscimento sia già stato formalizzato da 146 Stati, compresi Spagna, Irlanda, Norvegia e Slovenia appena recentemente.
Per non dire della lodevole inoziativa del Sudafrica.
Protesta Laura Boldrini: "Tajani, Meloni e qualsiasi esponente del governo e della maggioranza non vengano mai più in Parlamento a dire che sostengono la soluzione 'due popoli e due stati', perché non è vero".
Non vogliono dispiacere all'imbarazzante Biden - povero, non è in piena forma, ma tutti, cinici, a volerlo estromettere dalla ricandidatura! - e al criminale Netanyahu: ben sanno che - come in qualsiasi parte del mondo nella storia - in Medio Oriente si potrà riavviare un processo di pace unicamente con quel riconoscimento, che consentirebbe di vivere in pace, libertà e sicurezza sia agli Israeliani sia ai Palestinesi.
Ma il governo reazionario, che ci tocca subire, sceglie la vaghezza, che è segnale di vile ambiguità, trincerandosi dietro le non scelte - che poi son scelte ben chiare - di papà USA: il ricatto bambinesco del "reciproco riconoscimento" - io te lo do, se me lo dai prima tu!! - una mossa scaltra: dico pubblicamente che sono disposto, se la Palestina riconosce Israele.
Tacendo su quello che tutti sappiamo: Netanyahu mai riconoscerà lo Stato di Palestina.
Insomma, gli elettori - giammai i cittadini - sappiano che noi siamo i generosi, solo noi e gli alleati NATO, mentre i Palestinesi si macchiano di ingratitudine.
E - diciamolo fuori dai denti - di terrorismo, sin dalla tenera età!
Ma i reazionari al potere ignorano - e c'è da crederci, data la loro insipienza istituzionale - che a febbraio del 2015 il Parlamento approvò una mozione, che impegnava il governo a promuovere il riconoscimento della Palestina.
Al governo c'era Matteo Renzi, che oggi - non stupisce - ha cambiato idea, ponendosi sulla posizione di Meloni e Tajani.
I 38mila morti innocenti, donne e bambini nel 70%, non sono mica figli loro!
Accusarli di non immedesimazione gratuita, esente da coinvolgimento sanguigno, sarebbe disconoscere che sono classisti e inegualitari.
La loro benevolenza è nell'aiuto umanitario 'Food for Gaza', che si rivela giorno dopo giorno inadeguato in relazione alle esigenze di un popolo messo alla fame.
Mentre hanno abolito con il definanziamento tutti i progetti umanitari di associazioni e ONG, che da anni operano a Gaza. Perché? Beh, perché l'amico Netanyahu li accusa di collaborazionismo con Hamas!
Intanto le carneficine non si contano più.
Giusto l'ultima - ma chi può dire che in queste ore non sia la penultima o terzultima? - c'è stata due giorni fa.
Bilancio? 29 morti.
Racconta a 'Il Manifesto' Sami Abu Omar, di Bani Suheila, non lontano da Abassan: "Stavamo guardando la partita, tutto era normale, il missile è caduto all’improvviso, non abbiamo sentito alcun rumore prima".
La 'giustificazione' di Israele, la solita, che puntualmente si bevono i suoi ammiratori d'Occidente: "L''azione era mirata, con la massima precisione, a un terrorista di Hamas. Ma, per sbaglio ha invece colpito 29 civili"!
E pensare che la DC si mostrò ben disposta con Arafat, critica invece con Israele, che pure era molto meno intransigente di oggi!
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