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Account X mette alla gogna pro-Palestina e gli rovina la vita
di
Paolo Mossetti
Un account con oltre 300mila followers, finanziato da imprenditori vicini a Netanyahu, che ha già fatto licenziare decine di persone, qui espone alla gogna pubblica un lavoratore per la semplice presenza di una spilla con la bandiera palestinese sulla sua divisa.
Così come in altri casi simili, l'account poi ha esposto i dati personali di questa persona - l'orario di lavoro, il suo account Instagram, etc. - per farlo raggiungere prima dagli sciami di troll, e poi possibilmente da una lettera dei capi.
Un esempio non solo di bullismo inutile e inappropriato, che fa apparire la comunità ebraica come minacciata dal semplice riconoscimento del popolo e dell’umanità palestinese, ma anche un esempio di cancel culture riappropriata dalla destra nazionalista e paranoica, tramite il dispositivo social-mediale.
Attenzione, StopAntisemitism non è solo un portale incredibilmente violento passato indenne dalla censura di Musk (anche dopo casi di diffamazione o ingiustizie clamorose): è un sito diffuso anche da diversi nostri opinionisti e politici «rispettabile». Sarebbe giusto chiederne conto.
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