Mezzaluna rossa: fuori uso tutti i punti medici a Gaza
di Gabriella Mira Marq

Ieri la Mezzaluna Rossa Palestinese ha dichiarato che tutti i suoi punti medici e le cliniche di emergenza nel governatorato di Gaza sono fuori servizio “a causa delle misure di evacuazione forzata dell’occupazione israeliana in varie aree del governatorato (di Gaza) dove si trovano questi punti medici e cliniche”.

Martedì mattina presto, anche l’ospedale battista Al-Ahli di Gaza City ha affermato di essere stato costretto dall’esercito israeliano a chiuderlo dopo che le sue vicinanze erano finite sotto il fuoco israeliano. La direzione dell’ospedale ha affermato che tutti i pazienti e gli sfollati sono stati costretti a lasciare l’ospedale, mettendoli a rischio a causa degli attacchi israeliani.

L'esercito israeliano ha effettuato una serie di attacchi aerei nelle vicinanze dell'ospedale rendendo impossibile alla popolazione raggiungerlo nuovamente. Lunedì, l'esercito israeliano ha ordinato ai residenti di diversi quartieri di Gaza City di fuggire dalle loro zone mentre l'esercito israeliano faceva irruzione in diverse aree nella parte orientale e meridionale di Gaza City.

L’esercito israeliano ha deliberatamente e sistematicamente preso di mira la maggior parte degli ospedali di Gaza nel corso delle sue operazioni militari nell’enclave, mettendone la maggior parte fuori servizio. Secondo le autorità sanitarie locali, dal 7 ottobre sono stati uccisi quasi 38.200 palestinesi, soprattutto donne e bambini, e quasi 88.000 altri sono rimasti feriti.

A nove mesi dall’inizio della guerra israeliana, vaste zone di Gaza giacciono in rovina a causa di un paralizzante blocco di cibo, acqua pulita e medicine. Israele è accusato di genocidio davanti alla Corte Internazionale di Giustizia, la cui ultima sentenza gli ha ordinato di sospendere immediatamente le operazioni militari nella città meridionale di Rafah, dove oltre un milione di palestinesi avevano cercato rifugio dalla guerra prima che fosse invasa il 6 maggio.

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