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09 luglio 2024
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Mostri sull'orlo di una crisi di nervi
di Rossella Ahmad

Sono andata a spulciarne le pagine, memore delle felicitazioni e delle congratulazioni e delle soddisfazioni mostrate per la vittoria (secondo le loro peculiari analisi) dell'estrema destra nazista e fascista, qualche settimana fa. Tra simili ci si intende, ovviamente, e l'amore (se si può definire in questo modo il sentimento arraggiato di connivenza) tra di essi è assolutamente reciproco.

Stanno dando di matto, chiaramente. La vittoria di Melenchon gli si è fermata sul gozzo.

Il genocidio certificato da un tribunale internazionale (ed è di ieri la notizia che anche la Corea del sud ha intentato una causa per crimini contro l'umanità nei riguardi di ben sette funzionari israeliani: il polacco Mileikowsky (Netanyahu, ndr), l'irlandese Herzog, il russo Halevi, il polacco Gallant, il rumeno Katz, l'ucraino Smotrich ed il curdo-iracheno Ben Gvir) idem. E anche tutto il resto, direi.

Nel delirio post-traumatico, pronunciano frasi sconnesse dalla realtà, ma questa è roba antica, che non inizia oggi e neanche il sette di kharà. Dunque favoleggiano su un presunto castello di carte della "narrativa pro-pal" che stia "per crollare", secondo loro, portando alla luce la moralità e la giustezza e la sacralità del genocidio di Gaza.

Ribaltano la verità come un calzino. È vero il contrario, habibi (amor mio in arabo, ndr). Fai pace con ciò che accade. È il castello di carte costruito dagli occupanti (un'occupazione pluridecennale, e già questo basterebbe a mettere fine ad ogni discorso) per completare indisturbati la pulizia etnica della Palestina, che sta per crollare miseramente su se stesso, come noi andiamo dicendo dall'otto di ottobre.

Ed inoltre: nessun castello di carte palestinese. Tutto documentato e visto. Presente in milioni di video circolati anche in Papuasia ed in miliardi di parole pronunciate da chi era sul campo, giornalisti, operatori sanitari, internazionali, politici con gli attributi e volontari umanitari. Il castello di carte, come ho detto, era quello sionista.

Ed oggi viene messo nero su bianco persino da Ha'aretz. Un'indagine condotta dal quotidiano israeliano rivela la magnitudo della direttiva Annibale, la controversa politica sionista volta ad impedire la cattura di suoi soldati, e della tabula rasa effettuata lo scorso 7 ottobre affinché "nessun veicolo potesse raggiungere Gaza".

Non pervenute notizie né su fantomatiche lotte fratricide a Gaza né su esecuzioni sommarie di "dissidenti", ultimo rifugio dei miserabili per ripristinare un minimo di stima di sé. Attualmente sono impegnati a difendere la loro terra e fate pace anche con questa semplice, lapalissiana verità. Come pure con la lapalissiana verità che le file della resistenza sono destinate ad aumentare esponenzialmente nel tempo.

Anche coloro che non simpatizzavano per Hamas, e ce ne erano tanti in una società politicamente vivace come quella palestinese, oggi salutano la resistenza e sperano in essa. Ciascuno ha un figlio, una madre, una moglie, un padre da vendicare e non c'è soluzione di continuità a questo incontrovertibile dato di fatto.

Occorrerà ucciderli tutti. Ma lo stato genocida si sgretolerà dalle fondamenta, come peraltro sta già avvenendo. È stato brutto finché è durato. Bruttissimo. Un incubo per i palestinesi e per i mediorientali, ma anche per il mondo intero.

Una sola domanda: come giustificherete con la vostra coscienza l'aver aderito a tutto ciò? Ammesso ce l'abbiate una coscienza, eh!

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