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Islamofobia però non fa scandalo
di
Rosa Rinaldi
Le polemiche sulle parole di Cecilia Parodi non si placano.
In un video-sfogo, infatti, la scrittrice ha usato parole terribili contro gli ebrei. Parole ovviamente da condannare.
Quello che, però, si finge di non capire è che Parodi non ce l'aveva contro gli ebrei-in-quanto-ebrei (e, dunque, contro la condizione di ebreo come oggetto di discriminazione), ma contro gli ebrei autori/sostenitori del genocidio (e quindi contro la condizione di ebreo come soggetto/autore di violenza).
È molto diverso.
E, infatti, in un video successivo chiarisce e parla del suo crollo di nervi, dopo mesi e mesi in cui ha assistito a migliaia di video di torture ai palestinesi, massacri di bambini, furti di terre, corpi smembrati e video in cui la soldataglia si diverte con i popcorn a vedere saltare case.
Per non parlare di tutti i commenti della comunità ebraica a sostegno di questi massacri e spesso molto violenti nei riguardi di chi condanna questo genocidio (chiunque si è esposto SA quanta violenza ha ricevuto in privato e in pubblico da questi qui).
Questi sono gli ebrei che odia.
È quello che ho sostenuto più volte: più la comunità ebraica sosterrà la mattanza dei Palestinesi, più ci sarà un' identificazione storica e ideologica terribile tra ebraismo e genocidio.
E, per questo, nulla è più antisemita del sionismo.
E poi c'è da notare che tutti i bulli e i gangster da tastiera che stanno massacrando la Parodi non si sono mai dati appuntamento sotto una qualsiasi pagina social dei ducetti israeliani e/o ebrei che se ne escono con frasi terribili contro i Palestinesi ("andrebbero distrutti con l'atomica", "giustiziati con un colpo in testa", "sterminati come ratti", etc)
Perché, signori, per questa gente l'antisemitismo è una nefandezza, ma l'islamofobia, l'arabofobia o la palestinofobia sono medaglie al valore. Ricordiamolo.
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