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Non è solo Netanyahu
di
Ahmad M. Shakakini
Il Time d'Israele aveva pubblicato un sondaggio d'opinione, il 10 novembre 2023, quando il regime genocida dell'apartheid israeliano aveva già massacrato più di 15.000 palestinesi a Gaza (10.500 erano donne e bambini). Secondo il sondaggio il 36,6% degli israeliani erano d'accordo di continuare con i massacri con la stessa intensità e il 57,5% voleva ancora più intensità e violenza contro i palestinesi di Gaza. Solo l’1,8% dei cittadini israeliani riteneva che Israele stesse usando troppa violenza.
La stessa società israeliana è fascista. Non si tratta solo di Netanyahu e Ben- Gvir, di Smotrich, Gallant, Gantz.
Il Partito della "Sinistra israeliana", il Partito Laburista, ha appena eletto il suo nuovo leader: è uno che ha partecipato ai massacri contro il popolo palestinese e ha chiesto di ridurre alla fame la popolazione di Gaza. E' vero che si è opposto all'annessione di territori palestinesi occupati nel 1967 (Cisgiordania), ma la sua opposizione è motivata dal proprio razzismo sionista: l'annessione e l'occupazione mettono in pericolo secondo lui la purezza razziale ebraica dello stato dell'apartheid sionista includendo nello stato ebraico la popolazione palestinese non ebrea di questi territori.
Questa è la "sinistra israeliana".
I laburisti della "sinistra israeliana" sono stati responsabili della pulizia etnica del 1948 e di tutte le guerre, le occupazioni ed i crimini commessi dal regime sionista fino 1977 (l'anno in cui per la prima volta arriva al governo la "destra del Likud").
Da un sondaggio d'opinione pubblicato dal giornale israeliano Maariv sempre a novembre risulta che la percentuale di israeliani che sono d'accordo con un cessate il fuoco è del 3% (non lo chiedono sono solo d'accordo). Ed è un risultato inferiore al margine di errore di un sondaggio. E l'ultimo sondaggio di opinione in Israele, condotto dal Pew Research Institute, pochi giorni fa, rileva come solo il 4% degli israeliani ritiene che il massacro in corso a Gaza sia una risposta eccessiva.
Gli arabi palestinesi non hanno problemi solo con Netanayahu o solo con tutti partiti ed i politici del regime israeliano d'Apartheid: hanno anche un grosso problema con la stessa società israeliana che è razzista. L'uccisione di 15.000 bambini e 10 mila donne dopo 8 mesi di genocidio non ha ancora commosso gli israeliani: non hanno ancora mosso un dito per fermare il genocidio dei palestinesi.
Purtroppo non esiste un campo della pace in Israele. Negli anni '80 cera chi suggeriva all'OLP di dialogare con Matzban che si diceva rappresentasse il campo della pace in Israele: dopo tante ricerche si è scoperto che si trattava di un'organizzazione di soli cinque persone (proprio solo cinque persone), che oggi sono rientrati a vivere in Grande Bretagna.
Le manifestazioni di israeliani contro il governo Netanyahu non sono manifestazioni di pacifisti israeliani, contro l'occupazione o contro il genocidio, ma sono quelle dei parenti degli ostaggi i quali chiedono che la liberazione dei loro parenti sia la priorità del governo Netanyahu, degli oppositori sempre di estrema destra di Netanyahu, ai quali si sono aggiunti Gantz ed i suoi dopo la sua decisione di uscire dal governo di guerra.
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