Lisa Goldman: mostra su 7 ottobre è dispositivo di propaganda
di Paolo Mossetti

Ci vuole una coraggiosa israeliana-canadese, veterana del giornalismo di guerra, Lisa Goldman, per dire quello che nessun suo collega è riuscito a dire finora: la mostra itinerante dedicata alla strage del Nova Festival, sponsorizzata dal manager di Justin Bieber, è un dispositivo propagandistico, che manipola le emozioni per coltivare un sentimento di lutto perenne e vittimizzazione nella società israeliana.

"Si è creata una dissonanza nel sentire l'inno nazionale israeliano a una mostra dedicata a un messaggio universale di pace, amore e guarigione... La mia sensazione era che le persone che hanno creato questa mostra non siano state trasparenti sulle loro motivazioni...

La mia preoccupazione è che il forte sentimento di rancore e vittimizzazione che ha preso piede nella società israeliana sin dalla Seconda Intifada stia guidando la narrazione, che a sua volta viene strumentalizzata per ragioni politiche ciniche...

L'interpretazione che il massacro sia stato un atto di violenza antisemita, che abbia segnato una continuità con la persecuzione violenta che gli ebrei hanno subito fin dai tempi antichi, richiede di sorvolare su fattori come la presenza di non ebrei che sono stati uccisi a Reim...

Ciò che manca in tutta questa emozione — tutta questa rabbia e dolore — è ciò di cui abbiamo tanto bisogno in questo momento: almeno un po' di pensiero critico e compassione per l'altro."

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