 |
Walker Meghnagi: con Meloni ci sentiamo protetti
di
Paolo Mossetti
Mesi fa, la frase «con linee immaginarie bombardate un ospedale» contenuta in una canzone di Ghali a Sanremo non era piaciuta a Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano: «Una esibizione che ha ferito molti spettatori... una canzone per gli abitanti di Gaza». L'ha definita così: «Propaganda anti israeliana... Non possiamo accettarlo».
Oggi, intervistato dal Corriere della Sera, Meghnagi spiega che le ambiguità e i distinguo sull’antisemitismo non vanno cercati in FdI o nel centrodestra, ma nella sinistra e anche nel metodo Fanpage.
«Proprio loro [AVS] parlano di ambiguità? Proprio loro che non hanno mai condannato l’attacco del 7 ottobre? Si devono vergognare... Perché Fanpage non va a mettere le cimici nei centri sociali? O nelle moschee?
Perché non ci fanno sentire cosa dicono degli ebrei nei luoghi vicini alla sinistra? Vorrei sentire una parola di condanna da parte della sinistra per tutto quanto è successo negli ultimi 8 mesi: 1.100 manifestazioni pro-Pal».
Interessante anche il richiamo a un Pd appiattito sulle posizioni filoisraliane, quello del 2014-2022: «Dove stanno le voci autorevoli, come quelle di Bonaccini, Letta, Franceschini? Dov’è il vecchio Pd che difendeva noi ebrei?».
La Comunità ebraica, ha chiarito Meghnagi, che tempo fa si rivolgeva a La Russa e a Meloni con «Caro Ignazio, Cara Giorgia», si sente protetta da FdI «sia per quanto ha fatto in passato sia per quanto sta facendo ora... Ma non ci sentiamo in mani sicure solo con loro: anche con Tajani, Salvini o Calenda. E poi, per fortuna, abbiamo le migliori forze dell’ordine d’Europa».
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier
diritti
|
|