USA: l'impero perde colpi in Medio Oriente e America Latina
di Ahmad M. Shakakini

Basta sapere che uno fra Biden e Trump sarà il nuovo presidente USA per capire che l'impero è in crisi buia.

L'uno, Biden, è vecchio con forti sintomi di stanchezza mentale, ma esageratamente guerrafondaio che con la guerra in Ucraina sta facendo rischiare al mondo una terza guerra mondiale nucleare ed è complice di un genicidio a Gaza con il regime dell'apartheid israeliano che in otto mesi ha causato più di 38mila vittime palestinesi di cui più di 10 mila donne e più di 15mila bambini.

L'altro, Trump è un ignorante miliardario, prepotente, arrogante, dichiarato colpevole di trentaquattro capi d'accusa riguardanti la falsificazione di registri aziendali per coprire un pagamento di denaro segreto a una pornostar.

Inoltre, le guerre dell'impero in Iraq e Afghanistan sono state un fallimento. La fuga da Kabul ha ricordato la fuga da Saigon in Vietnam.

La guerra dell'impero in Siria è stata un grande fallimento: Non solo il regime siriano è ancora lì, ma ha permesso a Puttin di ottenere proprio in Siria l'unica base militare russa al mondo fuori dal territorio della Russia.

La guerra dell'impero contro lo Yemen è stata un fallimento ancora più grande di quello siriano: il governo dello Yemen oggi è l'unico governo arabo, in sintonia col proprio popolo, schierato convintamente con il popolo palestinese e sta conducendo un'attività militare nel mare Rosso a sostegno di Gaza contro il genocidio dei palestinese. I leader yeminiti dichiarano che continueranno la loro attività fino al cessate il fuoco permanente a Gaza e fino al ritiro dell'esercito del regime genocida israeliano da Gaza.

L'impero non riesce a vincere, insieme al suo avamposto coloniale sionista, la guerra contro la resistenza palestinese a Gaza e tantomeno quella contro la resistenza libanese.

Ma la novità di questi ultimi giorni è che l'impero non riesce più nemmeno a realizzare un golpe in America Latina. In Bolivia l'impero è riuscito solo a fare un pasticcio.

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