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Ben Gvir: uccidere detenuti palestinesi con uno sparo in testa
di
Armando Lo Giudice
Il ministro israeliano per gli affari di sicurezza nazionale, l'estremista Itamar Ben Gvir, ha chiesto l'esecuzione dei detenuti nelle carceri dell'occupazione israeliana sparandogli alla testa.
In un video, Ben Gvir ha detto che i detenuti palestinesi dovrebbero essere uccisi con un colpo alla testa. Ha chiesto che la legge sull'esecuzione dei detenuti venga approvata dalla Knesset israeliana per la terza lettura, impegnandosi a fornire solo poco cibo per mantenerli in vita fino all'entrata in vigore della legge.
L’Assemblea Generale della Knesset israeliana ha approvato, in lettura preliminare, all’inizio di marzo 2023, l’imposizione della pena di morte ai detenuti palestinesi.
Il disegno di legge, che richiede altre due approvazioni della Knesset per diventare effettivo, impone ai tribunali di comminare la pena di morte a chiunque “commetta un omicidio a sfondo razziale con l’obiettivo di danneggiare lo Stato di Israele”.
Il capo dell'associazione dei detenuti, Abdullah Al-Zaghari, ha confermato che le dichiarazioni del ministro fascista ed estremista Ben Gvir rappresentano un sistema che pratica il genocidio contro il popolo palestinese e parla solo il linguaggio dell'uccisione e della lotta contro qualsiasi presenza palestinese nel paese in qualsiasi forma.
Ha aggiunto che le dichiarazioni di Ben Gvir sono andate oltre la fase della minaccia, poiché l'amministrazione carceraria occupante, di cui il ministro è responsabile, ha effettivamente effettuato l'uccisione e l'esecuzione di prigionieri e detenuti palestinesi dall'inizio della guerra di genocidio in corso.
Il numero dei morti del movimento dei detenuti nelle carceri dell'occupazione israeliana ha raggiunto 255 dal 1967, compresi 18 detenuti uccisi dall'inizio dell'aggressione, oltre a decine di detenuti di Gaza i cui nomi e circostanze della morte non sono stati divulgati dalle autorità di Israele.
Le forze di occupazione israeliane hanno arrestato più di 9.450 cittadini della Cisgiordania, compresa Gerusalemme occupata, dal 7 ottobre 2023, insieme a migliaia di cittadini di Gaza e centinaia di palestinesi del territorio occupato nel 1948.
Contemporaneamente, secondo decine di testimonianze seguite dalle istituzioni competenti, sono aumentati in un modo senza precedenti gli atti di tortura praticati contro i detenuti, oltre ai crimini senza precedenti commessi contro di loro, tra cui tortura, fame, negligenza medica e sparizione forzata, oltre alle tragiche e dure condizioni di detenzione e isolamento di massa.
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