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Biden fragile mentalmente e politicamente per appoggio a Israele
di
Ahmad M. Shakakini
I dubbi sulla salute di Biden erano in circolazione già nel 2021, quando era emersa la sua stanchezza mentale durante le sue conversazioni con la stampa. La popolarità di Biden era diminuita nei sondaggi di opinioni di quell'anno proprio per la sua vecchiaia (aveva 78 anni) e stanchezza mentale oltre che per i pessimi risultati economici della sua presidenza fino allo scoppio della guerra di Ucraina.
I dubbi sulla salute di Biden hanno raggiunto il loro apice durante il primo confronto televisivo con Trump e il presidente è stato costretto a riconoscere di essere vecchio e di riconfermare la sua candidatura per un secondo mandato.
In assenza di prove mediche, le condizioni mentali potrebbero non essere diagnosticate alle persone in base a ciò che vediamo su uno schermo televisivo, ma negli USA la visione che hanno dell'età e della stanchezza mentale di Joe Biden è condizionata dal caso di Ronald Reagan: Reagan ha sviluppato la demenza dopo la fine del suo mandato, ma suo figlio Ron ha ammesso che i sintomi della demenza sono apparsi per la prima volta quando era ancora presidente nella Casa Bianca.
Demenza o non demenza di Biden, non c'è dubbio che le responsabilità della presidenza degli Stati Uniti richiedono una presenza fisica e mentale costante, che manca a Biden.
E contrariamente a quanto si pensa fuori degli USA, non c'è trasparenza delle amministrazioni USA sulla salute del presidente. Molte amministrazioni USA negli ultimi decenni non hanno pubblicato rapporti dettagliati sulle condizioni di salute del loro Presidente.
Non sapevamo, ad esempio, che John F. Kennedy fosse costretto a letto perché aveva un forte mal di schiena. E la Casa Bianca copriva le condizioni di Franklin Roosevelt mentre era su una sedia a rotelle, e la gente non sapeva che il proprio presidente era seduto su una sedia a rotelle.
La situazione di Biden e dei Democratici USA è così difficile che potrebbero dover cambiare candidato alla presidenza. Altra possibile soluzione è quella di cambiare il vicepresidente di Biden nel secondo mandato: i cittadini USA hanno scoperto, infatti, che Kamala Harris non è all'altezza del ruolo, ma se Biden lo farà, aumenterà ancora di più i dubbi sul benessere del suo stato mentale.
Situazione così difficile per la possibilità che Biden perda le elezioni per la criminale complicità con il regime dell'apartheid israeliano nel genocidio a Gaza dove in otto mesi sono stati uccisi più di 15mila bambini e più di 10mila donne.
I giovani e gli studenti statunitensi (compresi i giovani arabi e ebrei) in rivolta in piazza e nelle università contro il genocidio, potrebbero non votare Biden oltre alla stragrande maggioranza della comunità araba statunitense.
Intanto Trump gongola e descrive Biden, a ragione, come un guerrafondaio che fa rischiare al mondo una terza guerra mondiale nucleare e ricorda di essere stato l'unico presidente USA che non ha iniziato alcuna guerra durante il proprio mandato.
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