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Israele: moglie Netanyahu accusa esercito di volere colpo di stato
di
Mauro W. Giannini
Sarah Netanyahu ha accusato i vertici dell'esercito israeliano di voler effettuare un colpo di stato militare contro suo marito, il primo ministro Benjamin Netanyahu.
Le accuse sono arrivate la settimana scorsa nel corso di un incontro con alcune famiglie di prigionieri israeliani a Gaza, secondo quanto riportato martedì dal quotidiano ebraico “Haaretz”. Il giornale ha citato le sue parole: “I leader dell’esercito vogliono effettuare un colpo di stato militare contro mio marito”.
Quando alcuni membri della sua famiglia l’hanno interrotta dicendole che non poteva dire di non fidarsi dell’esercito israeliano, lei ha risposto dicendo che la sua sfiducia non era “nell’intero esercito, ma nei suoi alti dirigenti”.
Sarah non è l'unica della famiglia Netanyahu ad accusare i comandanti dell'esercito, poiché l'aveva già fatto suo figlio Yair.
Il 17 giugno, Yair Netanyahu ha accusato l’esercito e l’Agenzia per la sicurezza generale (Shin Bet) di “tradimento” durante gli attacchi di Hamas vicino alla Striscia di Gaza il 7 ottobre.
Quel giorno Hamas attaccò 11 basi militari e 22 insediamenti, uccidendo e catturando israeliani in risposta ai "crimini quotidiani dell'occupazione contro il popolo palestinese e i suoi luoghi sacri, in particolare la Moschea di Al-Aqsa", secondo il movimento.
Yair Netanyahu aveva già detto in un post sulla piattaforma “X”: “Cosa stanno cercando di nascondere? (Riferendosi ai comandanti dell’esercito) Se non c’è tradimento, perché hanno paura che soggetti esterni e indipendenti indaghino?”
Ha aggiunto: “Perché i leader dell’esercito e dell’intelligence continuano a sostenere che Hamas è stato sottovalutato? Dov'era l'Air Force il 7 ottobre?".
Nelle ultime settimane alti ranghi dell'esercito hanno espresso impotenza nei confronti di Hamas, con una narrativa contrastante con quella del governo Netanyahu.
Negli ultimi mesi, un gran numero di leader politici, militari e di sicurezza israeliani hanno affermato di essere responsabili del fallimento che ha portato all’attacco del 7 ottobre scorso ma Netanyahu rifiuta di assumersi qualsiasi responsabilità per l’attacco.
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