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23 giugno 2024
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Sinistra e marxismo nel mondo arabo
di Ahmad M. Shakakini

La storia ed i motivi della sconfitta e della "scomparsa" delle sinistre e del marxismo in Europa sono quasi identiche alla storia ed ai motivi della sconfitta e della "scomparsa" delle sinistre e del marxismo nel mondo arabo: La dipendenza dal PCUS, la violenta aggressione dell'anticomunismo USA e Nato, l'uso della religione (cristiana e musulmana) contro il marxismo ...

Dopo la Rivoluzione di Ottobre in Russia il marxismo si è diffuso anche nel mondo arabo come in tutto il mondo dal 1917 al 1948.

I partiti comunisti arabi hanno sofferto della stessa reazione sociale e religiosa, e dello stesso aggressivo anticomunista USA e dei loro alleati, ma rispetto agli altri partiti comunisti fratelli (cioè dipendenti da Mosca nel mondo) si sono dati la zappa sui piedi da soli già nel 1948, ubbidendo all'ordine di Stalin di riconoscere la nascita dello stato sionista israeliano sulla terra palestinese.

Si è creato un abisso tra i partiti comunisti arabi filo sovietici e le masse arabe totalmente contrarie al riconoscimento dello stato dei coloni europei in Palestina e totalmente schierate coi diritti del popolo palestinese (i cittadini non i governi arabi filo colonialisti). Così i partiti comunisti arabi non hanno avuto lo stesso sviluppo di massa di alcuni partiti comunisti in europa, come il Partito Comunista Italiano e in paesi musulmani non arabi come il Partito Comunista Indonesiano.

L'esperienza positiva di Nasser in Egitto ha riavvicinato le masse arabe ai partiti del socialismo arabo che, senza molti riferimenti a Marx e al marxismo, hanno perseguito giustizia sociale e unità araba. Il nasserismo ha realizzato molte conquiste per contadini, operai e poveri ed ha reso gratuiti istruzione e sanità, prima di essere attaccato dal regime sionista e sconfitto nel 1967.

A riconciliare fortemente le masse arabe con il marxismo è stata l'esperienza positiva del partito dei marxisti leninisti palestinesi, del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, e la sua lotta contro l'occupazione all'interno dell'OLP insiemi a quelli che il Fronte Popolare chiamava i partiti della piccola borghesia palestinese e della destra palestinese come il partito al-Fatah di Arafat.

Dopo la sconfitta del nasserismo (la Nakssa) durante la guerra di giugno 1967 (finita con l'occupazione israeliana della Cisgiordania e Gaza palestinesi, del Sinai egiziano e del Golan siriano) è nato, infatti il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina con orientamento marxista leninista: Il coraggio, la determinazione, la generosità ed i successi dei partigiani palestinesi marxisti del Fplp nella lotta contro l'occupazione israeliana, hanno colmato la distanza fra i popoli arabi e il marxismo.

Il Fronte Popolare inizialmente maoista (fino alla metà degli anni '70, quando costruisce i rapporti con l'Unione Sovietica), contribuisce (e si potrebbe dire guidava) alla costruzioni di una rete di partiti marxisti leninisti arabi (i partiti del Lavoro Arabo) in molti paesi arabi con una linea politica e teorica marxista simili a quelli del Fplp e ad esso connessa. Da una scissione dal Fronte Popolare nasce un altro partito palestinese marxista leninista: il Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (Fdlp).

Tale esperienza regge con molta vitalità fino alla sconfitta dei partigiani palestinesi in Libano nel 1982 in seguito all'invasione israeliana del paese e l'uscita dei combattenti dell'OLP e della stessa Organizzazione dal Libano. Ed anche se il Fronte Popolare riacquista vitalità durante la prima Intifada palestinese del 1987 (quella delle pietre), per poi subire come tutte le sinistre del mondo la crisi del crollo dell'Unione Sovietica nel 1989 (e la divisione palestinese a causa degli accordi di Oslo nel 1993)

Il Movimento di Liberazione Nazionale Palestinese è guidato oggi dalle organizzazioni di resistenza palestinesi di matrice religiosa, simili al Fronte di Liberazione Nazionale algerino che ha liberato l'Algeria dal colonialismo francese, che godono del consenso e del sostegno di una grande maggioranza del popolo palestinese in patria e in diaspora.

L'OLP si è molto indebolita a causa di 30 anni di trattative inutili, iniziati ad Oslo nel 1993, che non hanno portato nulla ai palestinesi che la divisione sugli stessi accordi, e a causa della corruzione che ha colpito l'Autorità Palestinese che ha di fatto sostituito l'OLP dopo gli accordo di Oslo e soprattutto s causa del collaborazionismo di sicurezza dell'Autorità con gli occupanti israeliani.

Il percorso che hanno avuto i partiti comunisti arabi ex filo sovietici è simile a quello del PCI in Italia. Alcuni sono diventati partiti liberali come il PD in Italia, che ha guidato governi cosiddetti di centrosinistra con politiche non diverse da quelli dei governi di centrodestra, e altri sono diventati partiti minoritari come molti partiti della sinistra radicale in Europa.

Il futuro del marxismo arabo dipende ancora una volta dal futuro del marxismo palestinese. I marxisti palestinesi e la sinistra palestinese (a differenza dei marxisti europei bianchi, sconfitti e confinati al margine della scena politica europea) non credono che partigiani debbano essere tutti laici e marxisti e fino alla liberazione nazionale dal colonialismo e dell'occupazione straniera saranno a fianco ai loro compagni partigiani musulmani.

L'unico elemento che potrebbe motivare una persona araba oggi ad interessarsi al marxismo o continuare ad interessarsi ad esso, è proprio la presenza dei partigiani marxisti palestinesi del Fronte Popolare e la loro attiva e eroica partecipazione a fianco dei partigiani palestinesi delle organizzazioni di matrice religiosa alla gloriosa resistenza a Gaza. Ci vorrà del tempo per sapere come si svilupperà il marxismo palestinese e di conseguenza quello arabo, perché la battaglia di Gaza è ancora in corso.

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