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Israele: proteste contro il governo di Netanyahu
di
Mauro W. Giannini
Le famiglie degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza hanno affermato sabato che nessun accordo di scambio di ostaggi con le fazioni palestinesi a Gaza potrebbe essere concluso senza le dimissioni del primo ministro Benjamin Netanyahu dalla leadership del paese.
Questa dichiarazione è stata fatta durante una conferenza stampa tenutasi vicino alla sede del Ministero della Difesa a Tel Aviv, dove hanno invitato tutti gli israeliani a livello nazionale a partecipare alle proteste previste per sabato sera in più località.
"Non ci sarà alcun accordo di scambio... senza la destituzione del governo di Netanyahu", hanno dichiarato le famiglie degli ostaggi durante la conferenza stampa.
Le famiglie hanno accusato il Primo Ministro di trascurare la questione dei prigionieri e hanno affermato di soffrire perché Netanyahu si è rifiutato di negoziare un accordo di rilascio con Hamas. Hanno espresso la loro frustrazione direttamente a Netanyahu, affermando: "Sai che se gli ostaggi ritornano, dovrai andartene".
Le famiglie hanno sottolineato che "il sangue degli ostaggi è sulle mani di Netanyahu", invitando tutti i coloni israeliani a mobilitarsi urgentemente per rovesciare il Primo Ministro. Hanno sottolineato che senza la partenza di Netanyahu non ci sarebbe stato alcun accordo per i prigionieri.
Le famiglie degli ostaggi tengono settimanalmente conferenze stampa congiunte vicino al Ministero della Difesa nella zona di Kirya, nel centro di Tel Aviv.
Ma oltre a quella di Tel Aviv, anche al-Quds occupata, Haifa, Cesarea e Beir al-Sabe hanno visto sabato sera massicce manifestazioni dove i coloni israeliani sono scesi in piazza, chiedendo le dimissioni del governo del primo ministro Benjamin Netanyahu e chiedendo nuove elezioni.
Il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth ha descritto le proteste come le più grandi dal 7 ottobre, che hanno preso di mira principalmente l'amministrazione Netanyahu e hanno chiesto il ritorno dei prigionieri israeliani detenuti a Gaza.
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