Hamas idea difficile da eradicare
di Paolo Mossetti

Qual è la strategia di Hamas a Gaza?

Fareed Zakaria di Cnn ne ha parlato con Sanam Vakil, direttrice del Programma per il Medio Oriente e il Nord Africa della Chatham House - un istituto pragmatista e conservatore - e ne è uscita una bellissima intervista:

"Penso che sia molto importante riflettere sui leader [di Hamas] e suoi loro calcoli, e troppo spesso non lo facciamo. Yahya Sinwar è spesso visto come uno che fa calcoli sbagliati, perché non mette al primo posto le vite dei palestinesi... Ma quello che sta facendo Sinwar è, in primo luogo, garantire la propria sopravvivenza, in secondo luogo, la sopravvivenza di Hamas, e infine elevare la questione palestinese di nuovo sulla scena internazionale. In questo ci è riuscito. Ed è riuscito anche a mantenere Hamas in qualche modo intatta. E a farla continuare a sopravvivere.

Ma per garantire che questi tre obiettivi possano avanzare, ha anche bisogno di un cessate il fuoco permanente... Hamas è un'idea che sarà molto difficile da eradicare. Hamas continua a vivere come forza combattente contro Israele. E penso che per ora, il fatto che sia ancora lì, impegnata a combattere e ancora vivendo come idea, significa che gli obiettivi di Israele sono irraggiungibili…

Quello che Sinwar vuole è una fine permanente delle ostilità in modo che possa alzarsi e dire, sapete, siamo sopravvissuti, siamo ancora qui... è molto abile nel leggere il panorama israeliano, sapendo benissimo che anche Netanyahu non ha interesse a firmare immediatamente un accordo di pace permanente, perché gli obiettivi di Netanyahu sono l'eradicazione di Hamas. Quindi entrambe le parti non hanno ancora raggiunto quello stallo, quello stallo doloroso reciproco di cui si parla spesso nei conflitti, per arrivare a quell'accordo...

[Israele può fare qualcosa per davvero eradicare Hamas?] Penso che sarà un esercizio militare a lungo termine, ma deve andare oltre l'impegno militare, poiché Hamas non è solo una potenza militare, ma un'idea di resistenza. Penso che il panorama israeliano debba iniziare ad abbracciare meccanismi alternativi per affrontare la questione palestinese che sono stati messi da parte per due decenni. Una soluzione a uno stato unico e mettere le persone dietro muri e cancelli non ha funzionato per Israele. Non gli ha dato sicurezza.

Quindi forse è il momento per Israele e la sua leadership di impegnarsi con un'idea di sovranità, statualità, autodeterminazione per i palestinesi, e di dargli loro la dignità che meritano."

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