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Esercito Israele: non sarà operazione militare a riportare a casa gli ostaggi
di
Mauro W. Giannini
L’esercito israeliano ha dichiarato sabato che il ritorno di tutti gli ostaggi nella Striscia di Gaza non sarà ottenuto “attraverso operazioni militari”.
Il portavoce dell'esercito Daniel Hagari ha sottolineato in una conferenza stampa trasmessa da Canale 12 che una squadra di esperti condurrà un'indagine approfondita sull'incidente di Rafah, dove otto soldati, tra cui almeno un ufficiale, sono stati uccisi.
L'esercito aveva riconosciuto all'inizio della giornata la morte dei soldati quando un veicolo blindato era stato colpito da un ordigno esplosivo nel campo di Tel Sultan.
Ciò porta a 658 il numero delle vittime dell'esercito dall'inizio della guerra, il 7 ottobre, di cui 306 negli scontri di terra iniziati il 27 dello stesso mese.
Le Brigate al-Qassam, l'ala militare del gruppo di resistenza palestinese Hamas, hanno annunciato che il gruppo ha effettuato una "imboscata composta" a Rafah che ha preso di mira i soldati israeliani, provocando morti e feriti.
Venerdì un rapporto israeliano ha rivelato che gli alti funzionari della sicurezza del paese stimano che l'operazione militare a Rafah terminerà entro pochi giorni.
Secondo il rapporto, pubblicato dall'Autorità israeliana per la radiodiffusione, i funzionari della sicurezza stimano che l'operazione a Rafah terminerà entro due settimane dall'evacuazione dell'intera popolazione civile.
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