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Adam Shatz: a Gaza il culmine della Nakba
di
Paolo Mossetti
Un coraggioso Adam Shatz, giornalista della London review of Books ed ex corrispondente da Algeria, Palestina, Libano ed Egitto per il New Yorker e il New York Times Magazine, scrive:
«Netanyahu puņ essere pure disprezzato da metą della popolazione israeliana, ma la sua guerra contro Gaza non lo č, e secondo recenti sondaggi una maggioranza sostanziale di israeliani pensa che la sua risposta sia stata appropriata o che non si sia spinta abbastanza in lą...
Quello a cui stiamo assistendo a Gaza... č il culmine della Nakba del 1948 e la trasformazione di Israele, uno Stato che una volta forniva un rifugio ai sopravvissuti dei campi di sterminio, in una nazione colpevole di genocidio...
La convinzione che il modo migliore per onorare la memoria di coloro che sono morti ad Auschwitz sia quello di condonare l'uccisione di massa dei palestinesi in modo che gli ebrei israeliani possano sentirsi di nuovo al sicuro č una delle grandi perversioni morali del nostro tempo...
La distruzione di Gaza sarą formativa... come lo sono state le lotte contro la guerra del Vietnam, l'apartheid in Sudafrica e la guerra in Iraq per le generazioni precedenti...».
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