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14 giugno 2024
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L'utile mostro terrorista
di Giuseppe Franco Arguto

«Questa è una guerra mondiale. Questa è una guerra di civiltà». […] «O siete con noi o siete con i terroristi». Ricordate chi pronunciò queste parole?

Fu il presidente americano Bush nel 2001 dopo il noto 11 settembre. Fu una svolta storica per una nuova lunga stagione bellica. Ancora in corso.

Da queste parole emerge come, dopo il pericolo comunista ormai sconfitto, il 'terrorista' sia divenuto il nemico assoluto, il nuovo male radicale da eliminare con ogni mezzo. Così i maestri della democrazia e geopolitica secondo le prospettive del Pentagono, tracciarono nuove linee di amicizia, si inaugurò la corsa alla 'guerra giusta' planetaria; in questo nuovo scenario amici sono quanti accettano il dominio unipolare del mondo, nemici quanti gli resistono.

Definito lo scontro come guerra di civiltà, e il nemico come terrorista, non vi è pace né negoziazione possibile. Infatti gli US prima forniscono miliardi di dollari in armamenti a Israele e cancellare i Palestinesi dalla faccia della Terra, per poi lavarsi la coscienza (agli occhi degli idioti) con gli aiuti umanitari.

Con il terrorista non si tratta, né si scende a patti, quand'anche venga sconfitto; semplicemente lo si disintegra, non importa con quale mezzo, ma sempre in nome dell'ideologia umanitaria e della lotta contro il male. È fondata, così, quell’inimicizia assoluta che attraverso il terrore e le misure anti-terroristiche cresce continuamente fino alla volontà di annientamento.

Per comprendere la vera natura di queste considerazioni, più della retorica manipolata può aiutare la nota favola di Fedro, quella del “Lupo e dell’agnello”: l’infondata accusa rivolta dal lupo all'agnello di avergli reso torbida l'acqua, dal fondovalle, è l'equivalente delle incriminazioni imputate dalla monarchia universale agli "Stati canaglia” (cioè quegli stati accusati di fare uso di armi chimiche e di distruzione di massa, genocidi ed efferatezze di ogni tipo sui civili, ecc. ma in vero, contrari ad allinearsi alla monarchia universale delle multinazionali sioniste): il loro scopo è la legittimazione dei rapporti di forza, ma poi anche l’avallo diplomatico per poter condurre impunemente - con il sostegno dell'opinione pubblica - aggressioni precedentemente stabilite.

Del resto, la lista di proscrizione degli Stati canaglia era stata già chiaramente delineata dalla "civiltà del dollaro" all'indomani della crociata in Kuwait.

Dietro ogni conflitto combattuto, dal 1989 in avanti, in nome dei diritti umani e della democrazia, vi è sempre la volontà di imporre il dominio economico e geopolitico contro gli Stati che resistono al sistema finanziario globale.

Come nei mitici anni 70/80 nel nostro Paese, ogni strage di Stato fu accollata a terrorismi di destra e di sinistra, oggi in tutto quel che accade è fondamentale virare l’attenzione dell’opinione pubblica sul mostro terrorista: che si chiami Hamas, Hezbollah o Huthi, guarda il caso fortuito si tratta pur sempre dell'Islam.

Lo spirito dei templari ancora riecheggia nelle nuove crociate, in una mistificazione del sacro capitalismo occidentale.

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